Papa: Nelle famiglie il “fertile terreno” per le vocazioni al sacerdozio

Benedetto XVI prende l’esempio di santa Monica, “modello e patrona delle madri cristiane”, che ottenne la conversione e la vocazione per il figlio Agostino. L’educazione nella famiglia fa crescere tutte le vocazioni. Appello in occasione della Giornata per la salvaguardia del creato, dedicata quest’anno all’aria, elemento indispensabile per la vita.


Castel Gandolfo (AsiaNews) – “Quando i coniugi si dedicano generosamente all’educazione dei figli, guidandoli e orientandoli alla scoperta del disegno d’amore di Dio, preparano quel fertile terreno spirituale dove scaturiscono e maturano le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Si rivela così quanto siano intimamente legati e si illuminino a vicenda il matrimonio e la verginità, a partire dal loro comune radicamento nell’amore sponsale di Cristo”. Lo ha affermato Benedetto XVI durante la sua riflessione prima dell’Angelus a Castel Gandolfo.

Il pontefice ricorda che proprio in questo Anno sacerdotale occorre pregare perché “per intercessione del Santo Curato d’Ars, le famiglie cristiane divengano piccole chiese, in cui tutte le vocazioni e tutti i carismi, donati dallo Spirito Santo, possano essere accolti e valorizzati”

Per mostrare l’importanza dell’educazione familiare nel far emergere vocazioni consacrate, Benedetto XVI ha preso ad esempio la vita di santa Monica, la madre di sant’Agostino, le cui memorie liturgiche sono state celebrate nei giorni scorsi. Anzi, egli dice che santa Monica è considerata “modello e patrona delle madri cristiane”. “Di lei – continua il pontefice - molte notizie ci vengono fornite dal figlio nel libro autobiografico Le confessioni, capolavoro tra i più letti di tutti i tempi. Qui apprendiamo che sant’Agostino bevve il nome di Gesù con il latte materno e fu educato dalla madre nella religione cristiana, i cui princìpi gli rimarranno impressi anche negli anni di sbandamento spirituale e morale. Monica non smise mai di pregare per lui e per la sua conversione, ed ebbe la consolazione di vederlo ritornare alla fede e ricevere il battesimo. Iddio esaudì le preghiere di questa santa mamma, alla quale il Vescovo di Tagaste aveva detto: “È impossibile che un figlio di tante lacrime vada perduto”. In verità, sant’Agostino non solo si convertì, ma decise di abbracciare la vita monastica e, ritornato in Africa, fondò egli stesso una comunità di monaci. Commoventi ed edificanti sono gli ultimi colloqui spirituali tra lui e la madre nella quiete di una casa di Ostia, in attesa di imbarcarsi per l’Africa. Ormai santa Monica era diventata, per questo suo figlio, “più che madre, la sorgente del suo cristianesimo”. Il suo unico desiderio era stato per anni la conversione di Agostino, che ora vedeva orientato addirittura verso una vita di consacrazione al servizio di Dio. Poteva pertanto morire contenta, ed effettivamente si spense il 27 agosto del 387, a 56 anni, dopo aver chiesto ai figli di non darsi pena per la sua sepoltura, ma di ricordarsi di lei, dovunque si trovassero, all’altare del Signore. Sant’Agostino ripeteva che sua madre lo aveva ‘generato due volte’ ”.

Tutta la storia del cristianesimo, sottolinea il papa, “è costellata di innumerevoli esempi di genitori santi e di autentiche famiglie cristiane, che hanno accompagnato la vita di generosi sacerdoti e pastori della Chiesa”. E cita, oltre a Basilio e Gregorio di Nazianzo (IV secolo), venuti da una “famiglia di santi”, anche i coniugi coniugi Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, vissuti tra la fine del XIX secolo e la metà del 1900, beatificati da Giovanni Paolo II nell’ottobre del 2001.

Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ha ricordato che in Italia, il 1° settembre sarà celebrata la Giornata per la salvaguardia del creato, che quest’anno “ha come tema l’importanza dell’aria, elemento indispensabile per la vita”. Il papa sottolinea che l’impegno ecologico ha un valore anche ecumenico, essendo divenuto uno dei campi su cui cattolici, ortodossi e protestanti collaborano con frutto. “Come ho fatto nell’Udienza generale di mercoledì scorso – ha aggiunto - esorto tutti ad un maggiore impegno per la tutela del creato, dono di Dio. In particolare, incoraggio i Paesi industrializzati a cooperare responsabilmente per il futuro del pianeta e perché non siano le popolazioni più povere a pagare il maggior prezzo dei mutamenti climatici.

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