Mosul, nuova esecuzione mirata contro un cristiano irakeno
Sabah Yacoub Adam, 55 anni, sposato e padre di un bambino, è stato freddato a colpi di pistola. Egli era proprietario di una vetreria e abitava nella zona araba della città. Alle elezioni parlamentari si profila un testa a testa fra Allawi e al-Maliki. Scrutinate l’80% delle schede.
Baghdad (AsiaNews) – Nuova esecuzione mirata contro un cristiano irakeno a Mosul, nel nord dell’Iraq. Questa mattina un commando armato ha ucciso un commerciante di 55 anni, sposato e padre di un bambino. Intanto la Commissione elettorale irakena ha scrutinato l’80% dei voti. Secondo una proiezione stilata dall’Afp, si prospetta un testa a testa fra Allawi e al-Maliki, con un leggero margine di vantaggio per l’ex premier, salito al potere dopo la caduta di Saddam Hussein. L’omicidio è avvenuto questa mattina nel quartiere di al Saa, nei pressi del monastero dei padri domenicani. Sabah Yacoub Adam, 55 anni, sposato e padre di un bambino, è stato freddato a colpi di pistola. Fonti di AsiaNews a Mosul riferiscono che egli era un caldeo praticante, proprietario di una vetreria e abitava nella zona araba della città, alla sinistra del fiume Tigri. L’esecuzione mirata di oggi è solo l’ultima di una lunga striscia di sangue, che ha costretto centinaia di famiglie cristiane a fuggire dalla città, in direzione della piana di Ninive o all’estero. Una spirale di violenza che è cresciuta nelle settimane che hanno preceduto le elezioni parlamentari del 7 marzo scorso, tanto che mons. Emil Shimoun Nona, arcivescovo caldeo di Mosul, aveva parlato di “una Via Crucis che non finisce mai”. Nel frattempo prosegue il conteggio dei voti della Commissione elettorale irakena, giunta all’80% delle schede scrutinate. Da una proiezione diffusa ieri dall’Afp emerge il testa a testa fra l’attuale premier Nouri al-Maliki e l’ex Primo Ministro ad interim Ayad Allawy, capo del governo fra il maggio 2004 e aprile 2005. La proiezione assegna alle liste dei due candidati 87 seggi, sui 310 dei quali è composto il Parlamento irakeno. L’Alleanza nazionale irakena, che raggruppa i partiti religiosi sciiti, segue in terza posizione con 67 seggi e la lista che unisce i due grandi partiti curdi conquisterebbe 38 seggi. Dei 310, ne vanno riservati 15 alle minoranze religiose del Paese, fra cui la cristiana. In base al numero di voti ottenuti, il blocco laico che sostiene Allawi – la lista al-Iraqiya – ha raccolto 2.102.981 consensi, con un margine di 8.984 voti di vantaggio sulla coalizione guidata da al-Maliki, lo State of Law (2.039.997). I partiti religiosi sciiti hanno conseguito 1.597.937 voti e il blocco curdo 1.132.154. L’attuale premier Nouri al-Maliki registra i maggiori consensi a Baghdad, il bacino più consistente nell’assegnazione dei seggi, e in sei regioni a maggioranza sciita. Allawi, invece, pur essendo un musulmano sciita ha un ampio margine di vantaggio in quattro regioni a maggioranza sunnita. La visione laica e il sostegno di sunniti e sciiti hanno premiato il programma proposto dall’ex Primo Ministro.(DS)
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