Il valore di ogni vita, la dignità di ogni persona

Ecco la sintesi della bella conferenza che gli amici Tipi Loschi di Canneto sull'Oglio (MN) hanno organizzato nel loro paese chiamando a parlare l'ottimo dottor Marco Bertoli.


Il valore di ogni vita, la dignità di ogni persona

Una struttura protetta, medici e infermieri che curano e sorvegliano, una terapia di farmaci: noi, gente “normale”, siamo abituati a pensare così la vita di un malato di mente. Così ci sembra che il disagiato mentale sia più sicuro, e forse anche noi ci sentiamo più sicuri. In fondo è questo che siamo abituati a pensare, a provare nei confronti dei “matti”: paura, pericolo, insofferenza. Ma chiuderlo in uno spazio confinato, con le sbarre alle finestre, i lettini con le cinghie e gli psicofarmaci, significa sopprimere i suoi desideri, i suoi sogni, la sua dignità di persona. Non dobbiamo dimenticare che stiamo di fronte ad un Uomo, immagine di Dio, al suo bisogno di sentirsi amato e accolto, alla sua Bellezza. La Bellezza di una Vita che spesso fatichiamo ad accettare, ma che ha anch’essa una propria dignità proprio perché Vita, proprio perché Persona. “Servire la vita significa …amarla anche quando è scomoda e dolorosa, perché una vita è sempre e comunque degna in quanto tale.” Questo il cuore del messaggio che i Vescovi italiani hanno pubblicato in occasione della 30^ Giornata per la Vita, domenica 3 febbraio 2008. Un’esortazione ad accogliere, ad amare chi vive una condizione umana all’apparenza diversa dalla nostra, anche di degrado fisico, di disagio psicologico. Per celebrare la Giornata per la Vita 2008, la sera di giovedì 31 gennaio abbiamo tenuto a Canneto sull’Oglio una conferenza a tema dal titolo: “Il valore di ogni vita, la dignità di ogni uomo – Nella ricorrenza della Giornata per la Vita, un riconoscimento al suo valore attraverso una esperienza di aiuto ai giovani con disagio”, in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Pier Giorgio Frassati” – ONLUS e con l’Associazione di volontariato Giromondo. Nei panni del relatore il grande (in tutti i sensi) Marco Bertoli, medico psichiatra dell’ASL 5 Bassa Friulana e dirigente del Dipartimento di Salute Mentale di Palmanova (UD), che ha portato testimonianza della propria attività quotidiana a contatto con persone affette da disagio mentale. “Queste persone, quand’anche malate di schizofrenia, disturbi di personalità, autolesionismo, bipolarismo, possono essere recuperate, guarite e reinserite nella società,” – ha spiegato l’amico Marco – “non con le strutture ma, al contrario, restituendo loro la libertà”. Nel suo distretto sanitario di competenza, il dottor Bertoli ha creato infatti una rete di cooperative sociali nelle quali trovano impiego i malati: su un territorio di 32 piccoli comuni, vi sono 14 cooperative che hanno aderito a questo progetto di vita. A queste vanno aggiunti un allevamento di trote, una tipografia, la gestione di un’oasi naturalistica, due osterie. Il reparto psichiatrico, svuotato, è stato sostituito da case e appartamenti nei quali i malati vivono in piccole comunità di 6-8 persone, seguite da un operatore che garantisce loro l’assistenza sanitaria. Grazie al lavoro e ad una vita “quasi” normale, i malati ritrovano la loro dignità e anche casi difficili, all’apparenza disperati, si sono risolti in modo positivo. “Un sollievo non solo per il malato, ma anche per la sua famiglia, che spesso vive il disagio psichico del proprio congiunto in modo drammatico, con grande sofferenza” – ha sottolineato Marco – “anzi, proprio la famiglia, gli amici, il paese sono coinvolti in primis nel recupero del malato”. Far sentire la propria presenza, il proprio affetto nei loro confronti vale più di una medicina: sentirsi amati fa davvero guarire. Un’esperienza, quella del dottor Bertoli e dei suoi collaboratori, che per ora non trova eguali nelle altre Regioni; una sfida al pensiero comune, ai pregiudizi, alla logica apparente del “meglio non vedere”, mettendosi in discussione e al servizio di chi ha bisogno, in quanto persona, di sentirsi accolto e utile, di sentirsi dire con i fatti “Tu sei importante, ti voglio aiutare”. La stessa sfida che anche la Cooperativa Sociale “Pier Giorgio Frassati”, attraverso gli inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati, cerca di portare avanti nella nostra realtà locale, come hanno ben illustrato nei loro interventi il presidente Attilio Bina e la dottoressa Simona Tonini, psicologa responsabile degli inserimenti lavorativi. In particolare, proprio in queste settimane, la Cooperativa Frassati ospita presso il “Garden Verde Expo” un gruppo di giovani con disagio mentale, proveniente dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, per insegnare loro le tecniche di allestimento e cura di giardini. Iniziative che non vogliono essere semplice assistenzialismo, ma messaggi di speranza anche per chi è da sempre considerato “ultimo tra gli ultimi”.
(Erik Ballanti)

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