Cottolengo di Torino - una chiesa sarà dedicata al beato Pier Giorgio Frassati: "Due santi vicini stanno bene".


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La Compagnia ha come meta dei suoi pellegrinaggi anche il "Cottolengo" ed in particolare il padiglione dedicato a Pier Giorgio.
Pier Giorgio si recava spesso al "Cottolengo" a fare la carità ai tanti ospiti. Fu uno dei luoghi in cui egli esprimeva a tutto tondo la fede cattolica.

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Sabato 25 maggio alle 15.30 durante la Messa presiedutdall'Arcivescovo di Torino S. E. mons. Cesare Nosiglia e dal padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza don Carmine Arice la chiesa annessa al Padiglione Frassati del "Cottolengo" di Torino (via San Pietro in Vincoli 9) sarà intitolata al beato Pier Giorgio.
Tra le realtà torinesi che il Frassati conobbe e frequentò al suo tempo vi fu anche il "Cottolengo", con cui, come scrivono i testimoni, aveva «un legame privilegiato». Il padre Alfredo Frassati, infatti, dopo la morte del figlio finanziò la costruzione di un padiglione all'interno della Piccola Casa. Fu inaugurato il 4 luglio 1927.
Al momento dell'intitolazione si pose la questione della dedicazione della struttura ad un fedele non ancora canonizzato. Intervenne il cardinale Giuseppe Gamba, Arcivescovo di Torino, che disse al padre della Piccola Casa Francesco Ribero: «Il beato Cottolengo e Pier Giorgio sono due grandi amici dei poveri, sono due santi, e due santi vicini stanno bene». Così la Casa fu intitolata a Pier Giorgio Frassati.
Il 25 maggio 2019 anche la chiesa del padiglione verrà dedicata al «giovane delle otto Beatitudini».
«Una visita al Cottolengo», scriveva Frassati, «farebbe bene a tutti gli uomini. Attraverso il Cottolengo sarebbe facile a chiunque comprendere bene i valori autentici della vita, al di fuori di ogni esteriorità e di ogni abbandono incosciente all'esistenza di tutti i giorni».
«Pier Giorgio», sottolinea il padre generale del Cottolengo don Carmine Arice, «riteneva la Piccola Casa una risposta alla domanda di senso della vita, un riferimento educativo fondante. La sofferenza umana, infatti, provoca la nostra riflessione e invita ad una scala di valori per la nostra esistenza. Il beato torinese ha saputo vedere la carità verso Dio e i fratelli come principio esistenziale».
La dedicazione della chiesa vuole essere un invito per le nuove generazioni a riscoprire il senso autentico della vita anche attraverso lo stile del santo Cottolengo come ha testimoniato il giovane Frassati.
Durante la celebrazione eucaristica del 25 maggio, alla presenza di ospiti e religiosi della Piccola Casa, sarà affisso e svelato un quadro raffigurante il beato Frassati.

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