Seguendo Pier Giorgio Frassati vogliamo attuare un’amicizia fondata radicalmente in Gesù Cristo, attraverso la quale dare un giudizio alle vicende della vita, agire cristianamente e aiutarci nelle circostanze quotidiane.
"È l'unico argomento dell'autorità genitoriale. Nel trattare con i fanciulli abbiamo il diritto di imporci perché se usassimo la persuasione rovineremmo l'infanzia".
Gilbert Keith Chesterton, La serietà non è una virtù
Articolo tratto dal mensile "Vivere... e non vivacchiare" Siamo vicini al momento più bello dell’anno. A detta di tutti, cristiani, atei e persino gli islamici il Natale è il periodo più sereno, più magico dell’anno. Ma perché? In pochissimi si ricordano della nascita di Gesù Cristo, in pochissimi cercano di fare un bilancio della propria vita per cercare di capire quali sono i lati del nostro carattere che necessitano di un miglioramento e di una grazia. Quasi nessuno si mette a nudo con i propri pregi e i propri difetti di fronte al Mistero più grande dell’Eternità; l’Incarnazione di Gesù Cristo. Mi capita molto spesso di pensare al Natale e di avere paura, paura di non riuscire ad apprezzare con tutto me stesso la grandezza di questa festa, il suo significato e i suoi effetti nella mia vita. Uno dei ricordi più belli della mia infanzia è legato alla Scuola Chesterton e al “Concerto di Natale”. Mi risuonano ancora nella mente le musiche del coro della nostra Compagnia e la...
Io passo la vita dedicata allo studio, sono come un naufrago che lotta disperatamente con i marosi sempre sperando in una àncora di salvezza, ed io sono così tuffato nelle dispense che esse quasi mi circondano tentando di affogarmi in questa lotta per poter giungere al porto che sarebbe l’esame. La mente inzuppata di questa arida scienza trova ogni tanto pace e refrigerio e godimento spirituale nella lettura di San Paolo. Io vorrei, che tu provassi a leggere San Paolo: è meraviglioso e l’anima si esalta da quella lettura e noi abbiamo sprone a seguitare la retta via e a ritornarne appena usciti con la colpa. Mercoledì̀, spero se non prima vi sarà̀ il grande debutto. Il terz’ultimo debutto della mia vita di studente di politecnico e poi incomincerà̀ la tesi. Il programma come vedi è grandioso, bisogna però trovare la buona volontà̀ per attuarlo ma questa spero di conquistarla a poco a poco con la grazia di Dio. Pier Giorgio Frassati, Lettera a Isidoro Bonini, 29 aprile 1925.
Pier Giorgio venne in Terza Ginnasio al Sociale e subito aderì alla mia proposta di ricevere la Santa Comunione tutti i giorni. [La madre, ndr] temeva che potesse diventare un’abitudine per Pier Giorgio e non una vera pratica di fede; una cosa fatta alla meno peggio e senza intensità, insomma. Non conosceva evidentemente suo figlio e io mi limitai ad assicurarla che l’avrei fatto comunicare una volta alla settimana, dicendo però tra me: «Piglia tempo e camperai». Infatti, soltanto quattro giorni dopo sentii battere alla mia porta: era Pier Giorgio che saltando di gioia mi diceva: «Padre ho vinto io». «E che cosa mai hai vinto da essere così felice? Un terno al lotto?», gli risposi. E lui subito: «Eh, Padre... lei lo sa benissimo: posso fare la comunione tutti i giorni. Ho insistito tanto!». [...] Non dimenticherò più la gioia del suo volto quel giorno. [...] Parlava di Nostro Signore e dell’Eucarestia con entusiasmo indescrivibile. [...] Lui, che era così allegrone, quando parlava di c...
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