Andrea Tornielli, inviato de Il Giornale, parla di GMG e Frassati - da Il Giornale di oggi 15 Luglio 2008

Tra i giovani pellegrini giunti in Australia per la 23° Giornata mondiale della gioventù ce n’è uno che non lasciava Torino dal 1925, l’anno della sua morte: è il beato Pier Giorgio Frassati, le cui spoglie sono state portate qui dall’Italia e sistemate nella cattedrale di Sydney.
I giovani pellegrini arrivano a frotte ed entrano nella grande chiesa in stile gotico. Quasi tutti s’inginocchiano per qualche momento davanti alla semplice bara in legno chiaro, esposta accanto all’uscita, che contiene il corpo di Frassati, morto precocemente all’età di 24 anni, beatificato da Papa Wojtyla nel 1990, «esempio eroico» di studente universitario che si è dedicato ai malati e ai bisognosi: un giorno regalò le sue scarpe a un ragazzo scalzo che aveva bussato alla sua porta, un’altra tornò a casa correndo perché aveva donato il suo biglietto del treno. A troncare la sua giovane esistenza fu una grave poliomielite contratta dai malati che assisteva.
Ora i ragazzi di tutto il mondo guardano a lui e al suo esempio. Hanno gli zainetti rossi e gialli d’ordinanza, spesso sventolano bandiere del loro Paese d’origine: coreani, cinesi (ma di Hong Kong), statunitensi, sudamericani e molti, molti italiani, come un nutrito gruppo di neocatecumenali di Padova, che dopo aver letto il Vangelo dell’Annunciazione e aver visitato la chiesa, ha cantato sul piazzale antistante (...).

Commenti

Anonimo ha detto…
viva PIER GIORGIO!!!

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