Seguendo Pier Giorgio Frassati vogliamo attuare un’amicizia fondata radicalmente in Gesù Cristo, attraverso la quale dare un giudizio alle vicende della vita, agire cristianamente e aiutarci nelle circostanze quotidiane.
Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all'insegnamento; chi esorta si dedichi all'esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che so...
«Avevo un piccolo negozio di tabacchi in Corso Vercelli e un giorno vidi fermarsi, proprio davanti alla vetrina, una carrozza scoperta con due giovani a cassetta. Uno di loro scese, si riempì le braccia di pacchi e pacchetti e sparì dentro un portone. Ritornò, prese altri pacchi e sparì nuovamente. Poi venne da me con un sacco di roba che non era riuscito a consegnare perché aveva trovato la porta chiusa e mi pregò di portarlo io stessa. Da quella volta, quando non gli riusciva di consegnare qualche pacco lo lasciava da me. Era un giovane che ispirava confidenza, così un giorno attaccai discorso: —Lei è vestito bene che pare un signore, eppure va in giro con questi sacchi... Cosa dirà la gente? Perché non li lascia a me che sono solo una tabaccaia? A me la gente non fa caso. —Vede—rispose lui—io sono contento se li trovo in casa. Preferisco consegnarli personalmente a loro, perché posso parlare con loro e infondere un po' di coraggio, farli sperare che la vita cambierà, e soprattut...
Un giorno, dinanzi a una gracile donna che aveva bussato alla porta con un bimbo scalzo in braccio, si tolse in fretta scarpe e calze e gliele passò, chiudendo poi rapidamente l’uscio prima che qualcuno di casa accorresse a protestare. Nell’asilo di Pollone, i piccoli facevano colazione a mezzogiorno. Pier Giorgio, intento ad ammirare quelle lunghe tavole di marmo con i buchi per le scodelle, che gli erano nuove, vide laggiù, in fondo alla sala, lontano da tutti, un bambino isolato per una violenta eruzione; subito gli si avvicinò e, prima che suor Celeste, occupata a parlare con il nonno Francesco, se ne accorgesse, un cucchiaio l’uno, un cucchiaio l’altro, Dodo cancellò dal volto del piccolo isolato la tristezza della solitudine. Luciana Frassati, Pier Giorgio Frassati. I giorni della sua vita. Il piccolo Pier Giorgio, il babbo Alfredo e la sorella Luciana.
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