Il Papa ai seminaristi romani: non conformarsi al potere di finanza e media che, pur necessari, rischiano di opprimere l’uomo
Qui anche il servizio audio dalla Radio Vaticana (da cui è tratto l'articolo)
Qui il servizio su Gloria.tv (tratto dal notiziario del Centro Televisivo Vaticano)
Qui il servizio su Gloria.tv (tratto dal notiziario del Centro Televisivo Vaticano)
Notizia del 15/02/2012
Il cristiano è chiamato a non conformarsi, per essere libero. Non conformarsi al potere di finanza e media che, pur necessari, rischiano di opprimere l’uomo. Così il Papa ieri pomeriggio durante la Lectio Divina tenuta ai seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia. Al termine dell’incontro Benedetto XVI si è fermato a cena con i seminaristi, quindi il rientro in Vaticano. Il servizio di Paolo Ondarza:
C’è un non conformismo del cristiano rispetto al mondo. Il Papa lo ha indicato ai “suoi seminaristi”, come lui stesso affettuosamente li ha salutati, circa 190 futuri sacerdoti di 5 seminari romani. Accolto da don Concetto Occhipinti, rettore del Seminario Romano Maggiore, e dall'entusiasmo della comunità dell'istituto, Benedetto XVI si è inizialmente soffermato in adorazione davanti al Tabernacolo. Quindi la lectio divina sul brano paolino della Lettera ai Romani: l’invito dell’Apostolo delle Genti ad offrire il proprio corpo come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, a non conformarsi a questo mondo, a lasciarsi trasformare per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Ma non conformarsi non vuol dire fuggire dal mondo: è una via per essere veramente liberi. Il potere della finanza e quello dei media, ha spiegato il Papa, ambedue necessari e utili a volte rischiano di dominare sull’uomo. Il primo diventa non più uno strumento che favorisce l'umanità, ma che la opprime:
"Il mondo della finanza non rappresenta più uno strumento per favorire il benessere, per favorire la vita dell’uomo, ma diventa un potere che lo opprime, che deve essere quasi adorato, mammona, la vera divinità falsa che domina il mondo. Contro questo conformismo della sottomissione a questo potere, siamo non conformisti: non l’avere conta, ma l’essere conta! Non sottomettiamoci a questo, usiamolo come mezzo, ma con la libertà dei figli di Dio".
Allo stesso modo spesso l’informazione non fa realmente luce e ciò che viene detto o scritto, diviene più importante della realtà stessa. Il mondo virtuale rischia quindi di diventare più importante di quello reale. Il cristiano si conforma per essere libero:
"Il non conformismo del cristiano ci redime, ci restituisce alla verità. E preghiamo il Signore perché ci aiuti ad essere uomini liberi in questo non conformismo che non è contro il mondo, ma è il vero amore del mondo".
Oggi si parla tanto della Chiesa di Roma, su di essa si dicono tante cose – ha notato il Papa:
"Anche oggi si parla molto della Chiesa di Roma, di tante cose, speriamo che si parli anche della nostra fede, della fede esemplare della Chiesa di Roma e preghiamo il Signore, perché possiamo fare così che si parli non di tante cose, ma si parli della fede della Chiesa di Roma".
Quindi Benedetto XVI ha ammonito: il cristianesimo non è solo spiritualizzazione, moralizzazione, ma incarnazione. L’invito di Paolo ad offrire i propri corpi è invito ad essere un tutt'uno con Dio:
"Dobbiamo essere realmente penetrati dalla realtà di Dio, così che tutta la nostra vita – e non solo alcuni pensieri – siano liturgia, siano adorazione".
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