Giuliano Ferrara sulla ragazzina di sedici anni e l'aborto: I cattolici che "capiscono" l'aborto non parlino di amore
Ecco un brano dell'articolo:
"Il sesso degli adolescenti, protetto o non protetto dal punto di vista sanitario e concezionale, è un dato di fatto accettato, e perfino custodito in un amicale rigetto delle inibizioni da parte delle famiglie, della maggioranza degli insegnanti, delle amiche e degli amici più grandi, e di ogni altra pallida autorità superstite. Se hai sedici anni, se sei fervorosa e innamorata o anche solo spigliata e avventurosa, e i sentimenti o le pulsioni ti comandano di seguire senza troppi problemi le tempeste ormonali della tua età, allora il massimo del suggerimento cautelativo che scuola, famiglia e stato sanitario ti offrono è quello di garantirti con un preservativo, e guai se alla tv non si parla del preservativo, e guai se il Papa dice che in Africa non è la soluzione del problema della promiscuità generatrice di epidemie, e guai se manca a scuola un distributore automatico. Ma le conseguenze dell'amore non prevedono il laico e fatalista «fa' quel che devi e avvenga quel che può»,e nemmeno l'agostiniano «ama (dilige) e fa' ciò che vuoi»; no, la regola etica moderna e spietata dice che sei autorizzato a fare quel che vuoi, perché sei un soggetto libero, a patto che scansi il rischio delle conseguenze di quello che fai, anche se tra le conseguenze ci fosse la vita umana innocente di un essere concepito per la libertà di nascere e di esistere. Questa la lezione atroce inferta alla ragazzina che amava un poco di buono, secondo gli standard di felicità e benessere della sua famiglia".
Ecco l'articolo per intero:
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