Una testimonianza su scioperi a scuola...

Il nostro amico Federico detto "Capra" ci racconta qualcosa su scuola e scioperi...

Ricomincia la scuola e puntuale (come la morte) arrivano le contestazioni e gli scioperi, semplici giorni di protesta contro il sistema scuola, il governo, e chi più ne ha, più ne metta.

Lo sciopero che tende a colpire il reparto scuola è sempre più un giorno perso per un'accozzaglia di scuse e motivazioni che trovano sempre meno l´appoggio di coloro che da sempre combattono per il diritto allo studio, e sempre un maggiore appoggio di chi non va a scuola perché "non gliene va"!
Da questo punto di vista, la città e gli studenti di San Benedetto del Tronto non ci stanno! A che cosa? Non si sa, ma ci tengono a far sapere che loro non dimenticano... Sembra assurdo, ma proprio così recitano i volantini che hanno riempito le scuole di San Benedetto. Uno dei volantini più emblematici recitava frasi del tipo: "Sono i responsabili della crisi" (chi?), oppure, tolgono i fondi dalle scuole, e frasi del genere senza un preciso soggetto, in fondo al foglio, finalmente si identificavano dicendo: noi non dimentichiamo (come se ci fosse qualcosa da ricordare), invitando i ragazzi a scioperare il 9 Ottobre. Premesso che le motivazioni erano semplicemente assurde, e che i quattro gatti che hanno scioperato a San Benedetto non se li sono "filati" nessuno tranne la pattuglia dei carabinieri, bisogna far notare che a San Benedetto le contestazioni riguardanti la scuola hanno sempre appoggio. Quest´anno non sapendo come invogliare la gente, e vedendo che pochi erano a far parte del corteo che si era radunato di fronte al liceo Scientifico, i manifestanti si sono giocati le ultime cartucce chiedendo disperatamente ai liceali di andare a farsi una passeggiata in centro, piuttosto che stare in classe per cinque ore. Sicuramente molti hanno scelto la strada più comoda, e non fare la figura dei "secchioni" (come se andare a scuola fosse un'assurdità), andando dietro ad un corteo di gente che sui volantini chiede il diritto alla continuità scolastica, poi si corregge persuadendo i ragazzi chiedendo di fare quattro passi con loro. Il giorno dello sciopero è sempre un giorno diverso dagli altri, vedi già la mattina nel pullman arrivare gente mai vista prima e ragazzi che difficilmente ancora frequentano la scuola, perché troppo grandi, oppure vedi che a reggere lo striscione della manifestazione ci sono ragazzi che, forti delle loro idee, provano a combattere e si mettono in prima linea per difenderle. Questo mi fa molto riflettere perché è visibile nei loro occhi una domanda di felicità, a questa domanda purtroppo mi rendo conto che non sanno rispondere, o meglio si rifugiano in qualcosa che purtroppo per loro non li renderà mai felici. Pensando a ciò posso reputarmi molto fortunato di aver incontrato una compagnia di amici che ogni giorno mi richiama al bisogno di felicità, l´unica cosa che mi manca è far conoscere anche a loro la compagnia, per questo diffondiamo il nostro giornale.

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