Il ritratto di Oscar Wilde - L'ultima fatica di Paolo Gulisano
Dalla brillante penna del nostro amico Paolo Gulisano un nuovo, intrigante e inedito ritratto di Oscar Wilde.
Battezzato in segreto, apologeta di Pio IX, gran lettore di Dante e sant’Agostino, filantropo, pellegrino, amico dei gesuiti: tutto questo era Wilde. Chi l’avrebbe mai detto? Anche il dandy per antonomasia ha insospettabilmente subìto il fascino della religione cristiana (ed è stato recentemente riabilitato dalla Santa Sede).
Tantissimi i retroscena e le curiosità che l’autore ha scovato, rendendo ogni pagina avvincente come la trama di un romanzo e regalando chicche umane e letterarie non indifferenti: il legame con Bram Stoker, l’autore di Dracula; l’amicizia con Arthur Conan Doyle, l’inventore di Sherlock Holmes; l’amore per le fiabe e molto altro ancora.
Paolo Gulisano propone la vita di Oscar Wilde intrecciata alla sua Opera: ne deriva un’esauriente biografia e un valido aiuto alla comprensione della sua Arte.
Un estratto dal libro
“Oscar Wilde fu provocatorio ed eccentrico nelle sue pose, umorista pungente e amabile conversatore, ma anche uomo eccezionalmente buono e caritatevole. Quando vedeva dei mendicanti – e nella Londra vittoriana ce n’erano in numero altissimo – non mancava di dar loro l’elemosina; la sua attenzione al prossimo si manifestò anche in occasione di un’inondazione che aveva colpito particolarmente il borgo londinese di Lambeth: insieme a un amico, Rennell Rodd, si recò sul posto per cercare di aiutare le persone in difficoltà, riuscendo anche a far divertire tantissimo col suo buonumore una vecchia signora costretta a letto.
Il Wilde sfrontato e beffardo era un uomo dalla grande sensibilità verso il dolore, verso chi era sofferente, finché lui stesso non piombò negli abissi cupi del dolore, dell’umiliazione, dell’abbandono. Un abisso dove ritrovò definitivamente Dio”.
“La Chiesa Cattolica è soltanto per i santi e i peccatori. Per le persone rispettabili va benissimo quella anglicana”.
Battezzato in segreto, apologeta di Pio IX, gran lettore di Dante e sant’Agostino, filantropo, pellegrino, amico dei gesuiti: tutto questo era Wilde. Chi l’avrebbe mai detto? Anche il dandy per antonomasia ha insospettabilmente subìto il fascino della religione cristiana (ed è stato recentemente riabilitato dalla Santa Sede).
Tantissimi i retroscena e le curiosità che l’autore ha scovato, rendendo ogni pagina avvincente come la trama di un romanzo e regalando chicche umane e letterarie non indifferenti: il legame con Bram Stoker, l’autore di Dracula; l’amicizia con Arthur Conan Doyle, l’inventore di Sherlock Holmes; l’amore per le fiabe e molto altro ancora.
Paolo Gulisano propone la vita di Oscar Wilde intrecciata alla sua Opera: ne deriva un’esauriente biografia e un valido aiuto alla comprensione della sua Arte.
Un estratto dal libro
“Oscar Wilde fu provocatorio ed eccentrico nelle sue pose, umorista pungente e amabile conversatore, ma anche uomo eccezionalmente buono e caritatevole. Quando vedeva dei mendicanti – e nella Londra vittoriana ce n’erano in numero altissimo – non mancava di dar loro l’elemosina; la sua attenzione al prossimo si manifestò anche in occasione di un’inondazione che aveva colpito particolarmente il borgo londinese di Lambeth: insieme a un amico, Rennell Rodd, si recò sul posto per cercare di aiutare le persone in difficoltà, riuscendo anche a far divertire tantissimo col suo buonumore una vecchia signora costretta a letto.
Il Wilde sfrontato e beffardo era un uomo dalla grande sensibilità verso il dolore, verso chi era sofferente, finché lui stesso non piombò negli abissi cupi del dolore, dell’umiliazione, dell’abbandono. Un abisso dove ritrovò definitivamente Dio”.
“La Chiesa Cattolica è soltanto per i santi e i peccatori. Per le persone rispettabili va benissimo quella anglicana”.
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