IRAQ - I cristiani si organizzano per difendersi.
Ecco i nuovi Cristeros. Sono in Iraq. Da AsiaNews.
In un villaggio vicino Niniveh il primo caso di milizia cristiana
Colpiti lo scorso anno con un camion bomba, fatti segno di attacchi, costretti a pagare gli uomini di Al Qaeda, gli abitanti di Tel Asquf hanno dato vita ad un servizio di sicurezza che sorveglia gli ingressi del loro paese.
Baghdad (AsiaNews) - Si chiama Tel Asquf ed è nel nord dell'Iraq, vicino Niniveh, il primo villaggio cristiano ad aver creato una propria forza di sicurezza. I suoi 8mila abitanti, stanchi di pagare la "jezya" (tassa di protezione) agli uomini di Al Qaeda si sono rivolti ai vicini curdi. Adesso i peshmerga hanno creato un cerchio di sorveglianza intorno al villaggio, gli ingressi del quale vedono la presenza di 200 cristiani armati.
Finora non hanno dovuto sparare un colpo, precisa il Middle East Ondine, che racconta la storia di questo villaggio, che l'anno scorso fu fatto segno di un camion bomba che provocò sette morti. Ed anche in seguito non sono mancati attacchi di miliziani, sia sunniti che sciiti.
"I terroristi - ha raccontato Abu Nataq, che guida il gruppo di sicurezza del villaggio - vogliono ucciderci perché siamo cristiani. Se non ci difendiamo da soli, chi lo fa?". "Abbiamo chiesto – aggiunge - l'aiuto del Kurdistan". I peshmerga hanno fornito fucili e radio e l'amministrazione di Arbil paga i 200 dollari al mese dello stipendio dei vigilanti. Gli armati cristiani sorvegliano i quattro ingressi del paese e pattugliano le strade, particolarmente quelle intorno alla chiesa caldea-cattolica di San Giorgio.
"A Mosul – racconta uno di loro – i miei bambini non potevano giocare in strada ed io non potevo mandare la mia figlia di 12 anni a scuola. Qui – aggiunge - viviamo praticamente uno sull'altro e tutto è costoso, perché i commercianti sanno che non possiamo andare a fare la spesa a Mosul". Ma ora è tra coloro che montano di guardia davanti alla chiesa.
In un villaggio vicino Niniveh il primo caso di milizia cristiana
Colpiti lo scorso anno con un camion bomba, fatti segno di attacchi, costretti a pagare gli uomini di Al Qaeda, gli abitanti di Tel Asquf hanno dato vita ad un servizio di sicurezza che sorveglia gli ingressi del loro paese.
Baghdad (AsiaNews) - Si chiama Tel Asquf ed è nel nord dell'Iraq, vicino Niniveh, il primo villaggio cristiano ad aver creato una propria forza di sicurezza. I suoi 8mila abitanti, stanchi di pagare la "jezya" (tassa di protezione) agli uomini di Al Qaeda si sono rivolti ai vicini curdi. Adesso i peshmerga hanno creato un cerchio di sorveglianza intorno al villaggio, gli ingressi del quale vedono la presenza di 200 cristiani armati.
Finora non hanno dovuto sparare un colpo, precisa il Middle East Ondine, che racconta la storia di questo villaggio, che l'anno scorso fu fatto segno di un camion bomba che provocò sette morti. Ed anche in seguito non sono mancati attacchi di miliziani, sia sunniti che sciiti.
"I terroristi - ha raccontato Abu Nataq, che guida il gruppo di sicurezza del villaggio - vogliono ucciderci perché siamo cristiani. Se non ci difendiamo da soli, chi lo fa?". "Abbiamo chiesto – aggiunge - l'aiuto del Kurdistan". I peshmerga hanno fornito fucili e radio e l'amministrazione di Arbil paga i 200 dollari al mese dello stipendio dei vigilanti. Gli armati cristiani sorvegliano i quattro ingressi del paese e pattugliano le strade, particolarmente quelle intorno alla chiesa caldea-cattolica di San Giorgio.
"A Mosul – racconta uno di loro – i miei bambini non potevano giocare in strada ed io non potevo mandare la mia figlia di 12 anni a scuola. Qui – aggiunge - viviamo praticamente uno sull'altro e tutto è costoso, perché i commercianti sanno che non possiamo andare a fare la spesa a Mosul". Ma ora è tra coloro che montano di guardia davanti alla chiesa.
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