Testimonianze sulla vita di Pier Giorgio Frassati



Pier Giorgio Frassati era una valanga di vita. Non riusciva mai a passare inosservato. Le testimonianze di chi lo ha frequentato sono molto esplicite in proposito:

«... Lo ricordo come un giovane bruno, forte, robusto, pieno di vitalità irrompente e espressiva. Quando arrivava lui al Politecnico era come se fosse arrivata una ventata di vita ». 

«... Ammiravo la sua aria franca e coraggiosa con la quale portava al cospetto del mondo le sue idee religiose. La sua era una fede prorompente ». 

«Mi appariva come una persona terribilmente semplice e sicura, di quelle che ti obbligano a riflettere ». 

«... Irradiava da tutta la sua personalità una superiorità tenace e bella come una dolcezza ». 

«... Era sempre accolto dai compagni con il massimo entusiasmo. Ben diversamente da altri iscritti alla FUCI come lui, che non riuscivano a simpatizzare con nessuno per la loro anima 'gesuitica'».

«...Me lo ricordo come fosse ora, al Politecnico, quando si faceva il solito chiasso in attesa dell'inizio della lezione. La foga che ci metteva nello spingere una fila contro l'altra sui banchi della scuola era memorabile. Ricordo anche la mia preoccupazione per la sua giacca, strattonata da tutte le parti ».

*.. Scavezzacollo e simpatico. Me lo vedo dinanzi, mentre inforca precipitosamente la bicicletta e compie un volo pauroso su una buca che non aveva neppure visto »'.


Lo stesso Giovanni Paolo II, nel ricordarlo ai torinesi in quel memorabile pomeriggio del 13 aprile 1980, fece riferimento alla sua vitalità: « Un alpinista... tremendo ». E ci aveva anche messo un'inflessione carica di significato in quel « tremendo ».


Don Primo Soldi,Verso l’assoluto, Jaca Book.




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