Esercizi Spirituali di Avvento - L'alba è uno dei modi con cui Dio ogni giorno ci manda un messaggio per dirci: Io ci sono!




 

I nostri studenti medi si sono recati a Fornara, piccola località nel comune marchigiano di Acquasanta Terme, per una due giorni di esercizi spirituali in preparazione al Natale, per vivere meglio il tempo di Avvento; è un tempo che la Chiesa da sempre ci indica come periodo preparazione al Natale di Nostro Signore Gesù Cristo (con penitenza, elemosina e preghiera).

Una delle parole che è stata loro detta è che Dio cerca ogni giorno tanti modi per farsi trovare, per incontrarci, spesso modi inaspettati, a volte sorprendenti, a volte discreti e silenziosi. Diceva lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton: 

“Il materialismo smisurato che domina la mente moderna si basa sostanzialmente su un presupposto, un falso presupposto. Si ritiene che se qualcosa continua a ripetersi è probabilmente perché essa è morta, come un meccanismo di orologio. La gente crede che se l’universo fosse un essere vivente danzerebbe. Questo è un errore anche in rapporto a fatti conosciuti. Perché la varietà delle cose umane, generalmente, è dettata non dalla vita ma dalla morte, dal morire oppure dallo spezzarsi della forza o del desiderio. Un uomo modifica i propri comportamenti appena qualcosa lo affatica o gli manca. Prende un autobus se è stanco di camminare o cammina perché è stanco di stare seduto. […] Ciò che intendo dire lo si può vedere, per esempio, nei bambini quando fanno un gioco o uno sport che li appassiona particolarmente. […] I bambini hanno una vitalità esuberante e sono pieni d’istintività e di entusiasmo: per questo motivo vogliono sempre ripetere e non cambiare ciò che fanno. Dicono ogni volta: «Fallo ancora», e l’adulto lo ripete fino alla sfinimento. Perché i grandi non sono abbastanza forti per godere della monotonia, ma forse Dio lo è. Può darsi che ogni mattina Dio dica: «Fallo ancora» al sole e ogni sera dica: «Fallo ancora» alla luna. Forse non è un’automatica necessità a rendere le margherite tutte uguali, forse Dio crea ogni margherita separatamente, ma non si stanca mai di farlo. Probabilmente possiede in eterno lo stesso entusiasmo dell’infanzia; noi siamo invecchiati perché abbiamo peccato e nostro Padre è più giovane di noi” (Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia).

Il nostro caro Pier Giorgio lo aveva capito e approfittava di ogni meraviglia del creato per tenere ben presente che Dio è presente e ci cerca. Gli era così chiaro che una volta scrisse: "Montagne montagne montagne, io vi amo", e tante altre cose che ci svelano la sua magnanimità, la sua grandezza umana, la sua sensibilità, il suo animo di poeta.

Il tema affrontato è stato quello dell'amicizia, che è il modo anzi il metodo usato da Dio con noi. Dio ha mandato Suo Figlio che è Dio stesso a dare la Sua vita per noi. Gesù ci dice: 


«Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare» (Giovanni 11, 1 - 44).

Quando parliamo di amicizia di Dio dobbiamo intendere ciò che abbiamo letto.

Sono stati due giorni meravigliosi, pieni di gioia e di speranza, oltre che di preghiera e di riflessione su come tutto ciò possa entrare nella nostra vita, generare speranza e cambiamento di conversione.

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