Ecco chi sono veramente i Tipi Loschi!

Ieri, risentendo dopo tanto tempo in macchina una canzoncina che mi piace molto, ho ripensato al perché mi piacesse tanto.

Si tratta di una scena tagliata del film della Pixar Planes, quello in cui un aeroplanino americano, di quelli che si usano per spargere il concime, si scopre inaspettatamente capace di vincere una grande gara, pur non avendo sulla carta nessuno dei requisiti e delle abilità che invece altri avevano. Vince perché si impegna, si supera non senza fatica anche in difetti apparentemente insormontabili per un aeroplano (aveva paura di volare troppo in alto... era abituato a planare sui campi per spargere il concime, quindi a che serviva volare alto?), e soprattutto si fa aiutare da tanti amici che fanno il tifo per lui.

Quando lo vedevamo, mia moglie Federica ed io, ci colpiva molto quest'idea che vagava un po' tra le righe di "incapacità" per il mondo e per i parametri con cui siamo abituati ed obbligati a confrontarci, quest'"imperfezione", questa carenza di perfezione molto hobbit. Ripensavamo spesso a quest'idea e a come descrivesse bene la Scuola Chesterton e i suoi piccoli e modesti traguardi, tra cui spicca quello di riuscire talvolta, senza particolari ricette o professionalità, a dare speranza ad alcuni ragazzi a cui nessuno prima l'aveva mai data (ne ho avuta una recente riprova). In generale descrive bene i tipi loschi: gente normale, nel senso di normalmente imbranata, normalmente pronta a combinarne sempre una, normalmente capace di piccoli eroismi che in giro nessuno più pratica, quando serve, normalmente pronta a perdersi successivamente in un bicchier d'acqua e a discutere per questioni inutili. Un po' come Tolkien descrive i suoi hobbit.

Mi ero particolarmente divertito nel vedere una delle scene del film che erano state tagliate che però gli autori avevano deciso di mantenere nel dvd tra i contenuti speciali spiegando che era particolarmente carina, e lo è. Era la scena in cui Franz, una specie di automobile/aereo un po' bipolare, di marca tedesca, spiega al protagonista, Dusty Crophopper, che anche se lui è un aeroplanino per il concime, può anche gareggiare, così come altri riescono a fare altro da quello che tutti si aspetterebbero (per esempio Fritzy, il camioncino che porta la posta tra fango e letame, con un comunissimo vassoio diventa uno spazzaneve, Helga, l'idrovolante, può volare ma anche navigare... e lui, Franz, che è da tutti considerato una macchinina piccola, "teensy, weensy", con due alucce diventa Von Fliegenhosen, una specie di novello eroe dell'aria, con molta fantasia...). Il tutto in ambiente bavarese e birraiolo e con un inglese dall'accento kraut che mi fa ridere tantissimo, e tutti che cantano, ballano e fanno festa...

Io, come sempre fissandomi, ascoltavo e rivedevo "in loop" la scenetta, probabilmente assieme alle nostre figlie più piccole. Federica guardava e dopo un po' disse: "Ma questi siamo noi! I Tipi Loschi! Sembriamo buoni a niente ma ne tiriamo fuori sempre una!". E io dissi: "Hai ragione!". In effetti non so come, miracolosamente, a volte tiriamo fuori delle cose per cui sempre mi stupisco e commuovo. Lo facciamo quando diamo tutti noi stessi, non ci risparmiamo, e al tempo stesso continuiamo a confidare nella Provvidenza Divina e nella grazia. 

Allora quel giorno ripensammo a quel passaggio del nostro Chesterton che suona così (e che a mia moglie piaceva tanto):

È abbastanza vero che ogni uomo deve avere un colpo di genio, perché ha solo un colpo in canna – e viene gettato nudo nella battaglia. La pretesa del mondo bussa direttamente alla sua porta. In breve (come suggerisce il libro del Successo) egli deve dare "il suo meglio", e quanta poca parte di lui è "il suo meglio"! Il suo "discreto" è spesso molto meglio. Se è il primo violino, allora è costretto a suonare per sempre, dimenticandosi che è una gradevole e buona cornamusa, una bella e discreta stecca da biliardo, un fioretto, una penna a sfera, una partita a bridge, una pistola e un'immagine di Dio.


Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

Penso e rimugino continuamente questa frase, vedo volti, vedo me, vedo i nostri amici.

Ripensammo anche al nostro caro Frassati, quello che non veniva considerato "il primo della classe", eppure...

Ecco, qui c'è racchiusa inaspettatamente una parte sostanziosa del nostro carisma donatoci totalmente da Nostro Signore. Speriamo di mantenerlo sempre con modestia e soprattutto con umiltà.

Qui sotto trovate il video della canzoncina in originale e sotto un video con le parole in inglese "kraut" (grosso modo ho provato a spiegarle, spero si capisca quello che volevo dire).

Marco Sermarini




Commenti

Post popolari in questo blog

Verso l'alto - Pier Giorgio Frassati, il docufilm sarà in onda in prima visione il 7 settembre 2024 alle ore 13.00 su Rai 3.

Verso l’alto: vita e canonizzazione di Pier Giorgio Frassati - di Vittorio Tusa (dal sito del Centro Studi Livatino).