"La fanciulla sul tram"


Questa notte è tornato alla Vera Patria don Antonio Villa, nostro amico e amico della Scuola Chesterton.
Nel 2010 facemmo una video intervista con lui, dove ci raccontò come nasce una scuola sulla base di qualcuno che si è messo in gioco, che ha detto un si.
Lo vogliamo ricordare così, con le sue parole:

Don Antonio racconta: “...il punto iniziale era non tanto di andare ad aiutare ma a star vicino a chi era nel bisogno, non eravamo come quelli che tirano su le cose e se ne vanno via. Allora quelle famiglie che avevamo davanti ci dicono “Allora non ci abbandonerete…”. Non abbandonare: porca miseria, ci chiedono di stare: a fare che cosa? Noi, pragmatici… “State qui fate una scuola!” Noi disarmati… Ecco, appunto, in quei momenti lì non è che funziona bene la ragione non ci sono progetti non ci sono programmi si è molto in balia della sentimentalità, secondo me non è sbagliato… Come che uno sul tram si accorge della fanciulla vicino… Uno va a casa, dice la mamma: “Che succede?”, “Niente!”, cosa devi dire? Che sul tram… insomma… Infatti ci siamo guardati un po’… Eravamo lì, pioveva, cosa facciamo, cosa non facciamo… Loro incominciavano a fare: “Facciamo le iscrizioni”, “Sì, sì, ma cosa stai dicendo” sotto l’ombrello e un foglio… c’e l’abbiamo ancora! “Lui deve fare la prima media, lui la seconda media”… una roba così! La cosa è nata così, in un modo vergognoso, senza chiarezza, senza obiettivi… Semplicemente ci lasciava tranquilli il fatto che restavamo fedeli all’ispirazione iniziale, cioè di andare su in un posto non per essere quello che si poteva essere… Venivamo da cristiani a cristiani, i cristiani nella necessità condividono anche la vita. “Ma ti rendi conto? Siamo una scuola…” – “D’ora in avanti possiamo solo disfare…”
Da quel momento giorno per giorno vivevamo cercando i motivi per smettere… i motivi seri per non andare avanti, perché lì… perché il carro era avviato, ma verso dove? Ma di motivi non ne abbiam trovato neanche uno… “

Grazie don Antonio!

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