Grazie Pier Giorgio!

 Per un giorno Torino si fermò. La morte svelò improvvisamente chi era stato lui, aprì gli occhi di quelli di casa, ma anche degli amici, di ogni povero che aveva personalmente avvicinato.

Aveva amato, uno per uno, tantissima gente con la condivisione dei problemi di ciascuno, con la dedizione di se stesso. Dalle polizze pagate ai poveri alla «parola chiara» della sua agonia. Aveva amato tutti in Cristo e nessuno per sé. Ora quella morte portava il primo frutto, quello di essere il segno della vita vera, della risurrezione.

I funerali furono la più bella predica di Pier Giorgio, l’annuncio di quella Giustizia nell’aldi là, a cui aveva fatto continuamente riferimento per capire e impegnarsi quaggiù. Sicché chi era lontano dalla fede rimase attonito; quella folla enorme, lieta, commossa lo interrogò. Quanti laici si paragonarono a quel giovane «laico»...




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