Seguendo Pier Giorgio Frassati vogliamo attuare un’amicizia fondata radicalmente in Gesù Cristo, attraverso la quale dare un giudizio alle vicende della vita, agire cristianamente e aiutarci nelle circostanze quotidiane.
Scrivimi presto dicendomi le tue impressioni sul convegno della gioventù emiliana a Roma: dammi anche notizie del nostro circolo. Avete combinato qualcosa per quella società di aiuto fra gli amici?
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Un interessante articolo di Vittorio Tusa tratto dal sito del Centro Studi Rosario Livatino sull'iter che portò al riconoscimento delle virtù eroiche del nostro caro Pier Giorgio Frassati. _________________ Pollone, primo dopoguerra. Intorno alle cinque del mattino, il giardiniere di Villa Frassati si trova sotto la finestra di Pier Giorgio a tirare in silenzio una corda, che non è collegata ad una campana ma al polso destro del giovane santo che sta dormendo. Un bacio alla Bibbia, si infila le amate scarpe da montagna, e via verso il Santuario di Oropa, una passeggiata in salita di un’oretta e mezza per andare alla Santa Messa davanti alla statua della Madonna Nera, per poi tonare giusto in tempo per la colazione estiva di famiglia. Cosa ti porta verso l’alto in questa vita? Forse un padre senatore e fondatore di una delle più note testate giornalistiche in Italia? La ricchezza di una famiglia benestante torinese? Una laurea in ingegneria con specializzazione mineraria? “Verso l’A...
"Alle sei del mattino scendemmo nella chiesa della Crocetta a pregare...Non vi fu tracollo improvviso, né chiara agonia in quelle ultime ore.,.Il babbo, in piedi nel solito angolo, il volto girato verso la parete, ascoltò piangendo come un fanciullo. In quella morte vedeva il crollo della sua vita, di una costruzione lenta e tenacissima...Noi donne, con la disperazione dei vinti, rifiutavamo di rassegnarci, aggrappate alla speranza del siero che a Parigi il corrispondente della <<Stampa>> ricevette in dono dall'Istituto Pasteur...Così lentamente, tormentato dallo straziante salire del dolore, si avviava verso la liberazione finale...Il volto sembrava ammonire sulla sua sorte; un volto affilato, disfatto, sul quale, unico segno di vita, scorrevano grandi e misteriose lacrime di chissà quale significato e poi ancora un ultimo incomprensibile cenno per indicare qualcosa di fronte a lui: forse il grande quadro della Madonna cui i suoi occhi erano costantemente rivo...
Ogni giorno m’innamoro sempre più delle montagne e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare le giornate a contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore. Pier Giorgio Frassati, Pollone, 6 agosto 1923.
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