Pier Giorgio venne in Terza Ginnasio al Sociale e subito aderì alla mia proposta di ricevere la Santa Comunione tutti i giorni. [La madre, ndr] temeva che potesse diventare un’abitudine per Pier Giorgio e non una vera pratica di fede; una cosa fatta alla meno peggio e senza intensità, insomma. Non conosceva evidentemente suo figlio e io mi limitai ad assicurarla che l’avrei fatto comunicare una volta alla settimana, dicendo però tra me: «Piglia tempo e camperai». Infatti, soltanto quattro giorni dopo sentii battere alla mia porta: era Pier Giorgio che saltando di gioia mi diceva: «Padre ho vinto io». «E che cosa mai hai vinto da essere così felice? Un terno al lotto?», gli risposi. E lui subito: «Eh, Padre... lei lo sa benissimo: posso fare la comunione tutti i giorni. Ho insistito tanto!». [...] Non dimenticherò più la gioia del suo volto quel giorno. [...] Parlava di Nostro Signore e dell’Eucarestia con entusiasmo indescrivibile. [...] Lui, che era così allegrone, quando parlava di c...
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