A Roma per sapere quanto vale la vita
Lo scorso 10 dicembre, mentre ad Oslo si consegnava il premio Nobel per la pace all'Europa, in nove siamo partiti da San Benedetto del Tronto per giungere a Roma ed assistere alla consegna di un altro premio internazionale, quello per la vita intitolato a Madre Teresa di Calcutta e vinto dalle madri d'Europa. A loro nome lo ritiravano il marito di Chiara Corbella, mamma Irene di Nomadelfia (fondata da don Zeno Saltini) e Sabrina Saluzzi presidente della "Quercia millenaria", associazione a servizio della mamme con gravidanze difficili. Io e il mio collega di matematica (nonché amico e cognato) ed un'altra amica abbiamo accompagnato la classe prima del Liceo Chesterton (sei alunni: "pochi ma buoni" avrebbe detto Pier Giorgio Frassati) a questo incontro che si teneva in Campidoglio e preceduto da una tavola rotonda dal titolo "L'embrione: conoscerlo, curarlo e difenderlo". Intervenivano don Roberto Colombo, il professor Giuseppe Noia e Carlo Casini, presidente del Movimento italiano per la Vita e organizzatore dell'evento. Aldilà degli esperti e delle personalità che hanno aperto e concluso la manifestazione, oltre alle bellissime testimonianze dei premiati, ciò che mi ha colpito molto è stato il clima di cordialità e di amicizia che si è subito creato fra spettatori e protagonisti, sia all'inizio che al termine dell'incontro. Mi riferisco in particolar modo a Pino Noia, tipo losco onorario (come si definisce lui stesso) e anche a don Roberto Colombo con il quale abbiamo subito discusso su Chesterton e soprattutto ad Enrico, marito di Chiara Corbella, ed ai genitori e alle sorelle di lei. Gente normalissima, molto semplice che si è intrattenuta con 6 quindicenni mai visti prima, parlando come fra amici. Con Enrico si è discusso anche del suo lavoro, con i genitori della nostra scuola della quale sono rimasti molto colpiti. Il padre di Chiara mi ha presentato l'altra sua figlia e mi ha detto: "Può venire a lavorare con voi?", spiazzando anche me che non sono insensibile alle battute di spirito. Noi, ansiosi di conoscere qualcosa in più di Chiara, loro desiderosi di conoscere noi: d'altronde un gruppo di giovani non romani, partito all'alba per incontrarli ha colpito un po' tutti e questo è stato (oltre tutto il resto) motivo di grande gioia.
Giusi Clementi
P.S.: Voglio presentarvi il commento sulla giornata redatto dai miei alunni perché hanno scritto delle cose interessanti (e soprattutto perché gliel'ho promesso!):
"Quest'anno stiamo studiando l'embrione, i diritti dell'embrione e anche le storie di tante donne che hanno dato la loro vita per non uccidere i bambini che portavano in grembo. All'incontro a cui abbiamo assistito con la classe a Roma, abbiamo incontrato Enrico, il marito di Chiara Corbella. Lui è davvero molto simpatico. La prima cosa che ha chiarito è che lui e Chiara non sono persone particolari a cui sono capitate cose fuori dal comune. Al contrario, probabilmente ciò che è accaduto loro è accaduto a tante altre persone. Quello che è stato diverso è stato il loro sì: il loro sì per Maria Grazia, il sì per Davide Giovanni, il sì per Francesco, il sì a Dio. Enrico per sua moglie aveva ed ha un amore davvero straordinario, lo si capiva chiaramente da come la definiva: "Una principessa. Ogni cosa che indossava le stava d' incanto come ad una principessa". Si sono sposati il 21 settembre 2008 ad Assisi. La loro prima figlia visse mezz'ora, in tempo per essere battezzata; il loro secondo figlio anche lui mezz'ora, in tempo per essere battezzato. Entrambi i figli hanno avuto dei funerali fantastici. L'espressione che ci ha stupito è stata: "un assaggio di eternità". Poi arriva il terzo figlio, Francesco; adesso il problema sorge per la madre alla quale viene diagnosticato un tumore alla lingua. Chiara decide di rischiare e porta a termine la gravidanza. Il 30 maggio 2011 nasce Francesco e Chiara morirà circa un anno dopo "senza paura" -dice il marito- "felice". Abbiamo fatto conoscenza anche dei familiari di Chiara. A tutte queste persone abbiamo parlato della nostra scuola, spiegando loro dove stavamo e cosa facevamo e tutti sono stati contenti di ciò che abbiamo raccontato. Pino Noia e don Roberto Colombo hanno detto la loro riguardo all'importanza della vita, degli interventi che si possono fare sul bambino quando ancora è nella pancia della madre e che poi cresce sano. Pino Noia ha citato anche versi delle sue canzoni che sono molto belle. E' stato molto interessante e bello. E' durato molto ma è stato bello. Insomma ci è piaciuto".
Jacopo Di Giacinti, Maria Olga Citeroni, Francesca Sermarini, Davide Guarcini, Pier Luigi Ciabò, Veronica Moretti - 1° Classe del Liceo delle Scienze Umane "G. K. Chesterton".
Nella foto in alto: lo splendido Pino Noia e il presidente del Movimento per la vita Carlo Casini
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