A chestertonian Christmas carol (ma anche frassatiano...)
Cari amici,
ho molti amici americani a Roma.
Non sono una categoria di emuli di Alberto Sordi (anche se qualcuno di loro apprezza la sua comicità...), ma giovani seminaristi, diaconi e sacerdoti che vivono al Pontificio Collegio Nordamericano.
Sono bravissimi ragazzi, di grande fede e vivacità, tra di essi si trovano molti amici di Pier Giorgio Frassati e di Chesterton.
Uno di loro, Jack, come altri suoi amici è stato nostro ospite e ha voluto raccontarmi questa storia:
Caro Marco,
Ti devo raccontare una storia vera dell'altro ieri che mi ha fatto pensare a te e Chesterton. Tornavo al NAC (North American College, ndr) dalla Gregoriana (l'omonima Università, ndr), e come al solito passava una signora rumena che chiede sempre aiuto davanti alla chiesa di ****. Lei è brava, la conosciamo. Sa cucire e suo marito pulisce le scarpe, dunque tenevo in mano un paio di scarpe e qualcosa da cucire. Ma parlava con un signore italiano, grande, e i suoi tre figli stavano attorno. L'uomo ha chiesto ai bambini: "Che volete, un presepe di Natale oppure un albero di Natale?". Dopo qualche minuto si avvicina a me, e l'ho conosciuto. Era un uomo gioioso, un amico della famiglia rumena da anni. Lavorava come traduttore. Bene, ho consegnato la mia roba e me ne sono andato. Un altro americano che stava con me ha proclamato: "Abbiamo conosciuto Santa Claus!". E' vero, ho conosciuto Santa Claus. Ero così contento per il resto del giorno. Pensavo all'importanza della mitologia buona nella mente di Chesterton. Mi ricordo anche quando stavo a tavola con la tua famiglia, Maria Chiara (mia figlia, ndr) parlava di Santa Claus, e tu mi hai chiesto "Credi in Santa Claus?" (naturalmente io credo fermamente in Babbo Natale, ndr)... Ho risposto sì... ma adesso veramente ci credo. Grazie perché mi porti nel mondo vero e cattolico e vivo dei Tipi Loschi e Chesterton.
Bene.
Vi sosteniamo con la preghiera!
Jack (un americano a Roma)
Commenti