I Tipi Loschi a Torino - 3
Siamo arrivati verso le 16 e 40, neve per terra, ancora un po' di sole.
Dopo una chiacchierata con Marco Sermarini che ci ha parlato di don Bosco, dei suoi tempi (duri per i cattolici ma avventurosi per cattolici alla don Bosco) e dei suoi amici (dovete sapere che in quegli anni hanno vissuto a poche centinaia di metri l'uno dall'altro San Giovanni Bosco, San Giuseppe Cafasso, il beato Francesco Faà di Bruno e San Giuseppe Benedetto Cottolengo, e si sono voluti bene ed aiutati come buoni fratellini), abbiamo fatto visita a Don Bosco stesso nella Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, dove lui è sepolto.
Giusta visita al "padrone di casa".
È sempre una bella occasione, questa, per ricordarci come il problema non siano tempi o governi favorevoli perché Cristo regni nei nostri cuori e nelle nostre strade, ma che il problema siamo noi, se ardiamo, se coscienti della grande grazia costituita dall'esserci e dall'essere cattolici lasciamo che il nostro cuore e tutta la nostra esistenza si muovano per dire a tutti il grande segreto del cristiano, la gioia di essere di Cristo.
Qui a Torino ne abbiamo un saggio: vite lanciate senza timori dietro a Gesù, nella dedizione totale e nella gioia totale. In un ambiente che oggi come allora vorrebbe prescindere da Gesù, ma che si perde e fa perdere.
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Dopo una chiacchierata con Marco Sermarini che ci ha parlato di don Bosco, dei suoi tempi (duri per i cattolici ma avventurosi per cattolici alla don Bosco) e dei suoi amici (dovete sapere che in quegli anni hanno vissuto a poche centinaia di metri l'uno dall'altro San Giovanni Bosco, San Giuseppe Cafasso, il beato Francesco Faà di Bruno e San Giuseppe Benedetto Cottolengo, e si sono voluti bene ed aiutati come buoni fratellini), abbiamo fatto visita a Don Bosco stesso nella Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, dove lui è sepolto.
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È sempre una bella occasione, questa, per ricordarci come il problema non siano tempi o governi favorevoli perché Cristo regni nei nostri cuori e nelle nostre strade, ma che il problema siamo noi, se ardiamo, se coscienti della grande grazia costituita dall'esserci e dall'essere cattolici lasciamo che il nostro cuore e tutta la nostra esistenza si muovano per dire a tutti il grande segreto del cristiano, la gioia di essere di Cristo.
Qui a Torino ne abbiamo un saggio: vite lanciate senza timori dietro a Gesù, nella dedizione totale e nella gioia totale. In un ambiente che oggi come allora vorrebbe prescindere da Gesù, ma che si perde e fa perdere.
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