Cronaca degli Esercizi Spirituali per il S. Natale dei ragazzi delle Medie Inferiori e Superiori
Il 6 e 7 dicembre 2008 noi della Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati abbiamo fatto gli esercizi spirituali con i ragazzi delle scuole medie e superiori. Io, a quanto pare, da un annetto circa, sono una delle responsabili dei ragazzi delle scuole superiori e con loro ho passato questi due giorni per prepararci insieme al Santo Natale.
In tutto eravamo una trentina di persone e sabato pomeriggio siamo partiti verso Monteprandone. A San Giacomo ci siamo confessati, ci siamo ricordati insieme l'importanza di questo Sacramento e, dopo aver cantato dei bei canti di Natale, abbiamo fatto l'incontro con Marco, che ci ha ricordato dell'importanza del Natale. Mi ha colpito molto in verità cantare con i ragazzi, perchè si vedeva che erano contenti di quel che stavano facendo. Inoltre alcuni canti in inglese ce li siamo tradotti insieme per capire meglio cosa cantavamo: è stato bello; cantavamo e sapevamo cosa cantavamo! Il Serra poi ci ha proprio risvegliati... ci ha richiamato ad essere vivi e felici sempre, perchè è possibile, basta aver chiaro sempre il motivo per cui facciamo le cose di sempre... Arriva il Natale e noi dobbiamo essere preparati, dobbiamo preparare il nostro cuore, che è sempre desideroso di cose grandi e sta a noi tenerlo in allenamento. Il nostro cuore è proprio come un atleta: deve essere tenuto sempre pronto, perchè è sempre in attesa di qualcosa, in questo caso è in attesa di ciò che per noi è la Vera Felicità e cioè Cristo. Per me è Lui ciò che mi spinge a far tutto ed anche a “faticare” nelle cose di tutti i giorni; qui sta la mia Felicità; qui sta il succo energetico del mio cuore, del mio essere atleta. Spesso, come in un allenamento, si fa fatica, ma se il fine, lo scopo è chiaro, vale la pena darsi da fare. È questo quel che io voglio fare e che spero con tutto il cuore i “nostri” ragazzi abbiano capito.
Poi la sera siamo ripartiti verso Ficocchia, un bel paesino sperduto adatto ai nostri ragazzi “scalmanati”! Per cena abbiamo cucinato con loro e ci è piaciuto, anche se abbiamo cenato verso le 11:00 di sera! Dopo di che tutti a nanna, per poi risvegliarci con un panorama stupendo: il bel Monte Vettore tutto innevato era proprio davanti ai nostri occhi! Anche questa Bellezza ci richiamava a Colui che tutto ha creato e che a giorni verrà a “farci visita”. Dopo colazione, piccolo incontro di verifica con i ragazzi divisi per fasce d'età, poi messa, pranzo (preparato questa volta dal nostro mitico cuoco Frasson) e, dopo qualche partitella a nascondino, abbiamo rifatto insieme il punto della situazione per salutarci e perchè nulla venga dato per scontanto di questi due giorni; a seguire merenda veloce e via verso casa, con l'intento di mettere in pratica tutto quel che ci siamo detti ed in tutti i nostri giorni.
Siamo partiti dal ricordarci di far fruttare i momenti che viviamo ed in particolare questo del Natale che si sta avvicinando. A Natale arriva Gesù e noi, il nostro cuore deve essere pronto a questo: l’attesa implica l’arrivo di qualcosa… ed il nostro cuore è sempre in attesa, è sempre desideroso di qualcosa di grande, sta a noi dunque tenerlo in esercizio, sempre in forma, in allenamento come un atleta. È un lavoro che costa fatica, ma vale la pena farlo, è un allenamento, una lotta continua contro il vuoto. Gilbert Keith Chesterton diceva: “Dove c’è il vuoto, c’è il diavolo!”. Il nostro cuore invece è fatto per altro: la nostra esigenza di felicità è tutto! Se io aspetto un amico per uscire, mi preparo, mi vesto, mi adeguo a quella cosa li; stessa cosa va fatta per questa attesa del Natale. Se io desidero essere contenta sempre, siccome mi è stato detto che è possibile, ci lavoro, non mollo, vado dietro a persone contente, sono fedele ai miei amici, mi fido di loro, perché riconosco che senza l’incontro con Cristo la mia vita non sarebbe nulla.
Vacanze e regali a Natale non sono niente, perché se una persona non si aspetta niente, non attende qualcosa, vive e fa cose, ma la nostra vita non passa tra le tante cose che facciamo. Tutta la nostra vita passa attraverso il modo in cui noi ci porgiamo ad esse: se il fine, lo scopo, la meta non è chiara tutto si riduce ad un “fare cose”. Occorre un atteggiamento adeguato, attento, giusto, non siamo distratti, non lasciamo scorrere la nostra vita. Il rischio è vivere da tutt’altra parte: spesse volte la nostra vita è come un fiume che scorre e ad un certo punto si dirama; la nostra vita continua da una parte, mentre noi andiamo dall’altra.
Tre sono alla fine i punti fondamentali: riconoscere il desiderio di felicità che abbiamo tutti nel cuore; capire chi è che ci soddisfa questo nostro desiderio; emanare questa felicità e farla conoscere a tutti. Alla fine infatti se “riconosciamo” il nostro cuore e lo “alimentiamo” di cose belle, esso vive, gioisce! Sta a noi dunque andare a fondo alla questione: se ci teniamo ad essere contenti sempre, diamoci da fare… Inoltre il nostro cuore è sempre e comunque come una molla che ci smuove per qualcosa di più grande, di più forte…alla base bastano solo delle Vere Amicizie, degli Amici che ci rimandano a questa cosa qui, delle persone che non ci lasciano mai tranquilli. E quando si è “fuori” dalla Compagnia, vale la stessa storia: basta aver chiaro ciò che c’è alla base e se una cosa è vera, è vera sempre e ovunque. Non ci accomodiamo! Gesù ci ha detto: “Vieni oppure non sei degno del regno dei cieli!” Non ci sono ferie! E siccome tutti vogliamo essere contenti, nel nostro cuore è viva una “promessa di vita”, siamo fedeli ad essa. Io ci credo! L’importante è che siamo insieme e ci confrontiamo spesso su queste questioni qui. Non smettiamo mai di vivere! Alla fine faremo la differenza e tutti ci seguiranno!
Preghiamo poi il nostro Angelo Custode, che non interpelliamo mai ed è per questo che viene definito il primo disoccupato! Preghiamolo perché ci ricordi sempre di questo desiderio di felicità e di questa amicizia!!!
Concludendo, posso dire che, come sempre, gli esercizi spirituali che faccio con i ragazzi mi aiutano doppiamente. Nel richiamare o semplicemente nel parlare con loro di questo Grande Evento, che riguarda tutta la nostra vita, così come la Santa Pasqua, è un aiuto che cerco di dare loro, ma che nello stesso tempo do a me, perchè mi ricordo quanto sia importante questo Incontro fatto anche per me, per la mia vita di tutti i giorni.
In tutto eravamo una trentina di persone e sabato pomeriggio siamo partiti verso Monteprandone. A San Giacomo ci siamo confessati, ci siamo ricordati insieme l'importanza di questo Sacramento e, dopo aver cantato dei bei canti di Natale, abbiamo fatto l'incontro con Marco, che ci ha ricordato dell'importanza del Natale. Mi ha colpito molto in verità cantare con i ragazzi, perchè si vedeva che erano contenti di quel che stavano facendo. Inoltre alcuni canti in inglese ce li siamo tradotti insieme per capire meglio cosa cantavamo: è stato bello; cantavamo e sapevamo cosa cantavamo! Il Serra poi ci ha proprio risvegliati... ci ha richiamato ad essere vivi e felici sempre, perchè è possibile, basta aver chiaro sempre il motivo per cui facciamo le cose di sempre... Arriva il Natale e noi dobbiamo essere preparati, dobbiamo preparare il nostro cuore, che è sempre desideroso di cose grandi e sta a noi tenerlo in allenamento. Il nostro cuore è proprio come un atleta: deve essere tenuto sempre pronto, perchè è sempre in attesa di qualcosa, in questo caso è in attesa di ciò che per noi è la Vera Felicità e cioè Cristo. Per me è Lui ciò che mi spinge a far tutto ed anche a “faticare” nelle cose di tutti i giorni; qui sta la mia Felicità; qui sta il succo energetico del mio cuore, del mio essere atleta. Spesso, come in un allenamento, si fa fatica, ma se il fine, lo scopo è chiaro, vale la pena darsi da fare. È questo quel che io voglio fare e che spero con tutto il cuore i “nostri” ragazzi abbiano capito.
Poi la sera siamo ripartiti verso Ficocchia, un bel paesino sperduto adatto ai nostri ragazzi “scalmanati”! Per cena abbiamo cucinato con loro e ci è piaciuto, anche se abbiamo cenato verso le 11:00 di sera! Dopo di che tutti a nanna, per poi risvegliarci con un panorama stupendo: il bel Monte Vettore tutto innevato era proprio davanti ai nostri occhi! Anche questa Bellezza ci richiamava a Colui che tutto ha creato e che a giorni verrà a “farci visita”. Dopo colazione, piccolo incontro di verifica con i ragazzi divisi per fasce d'età, poi messa, pranzo (preparato questa volta dal nostro mitico cuoco Frasson) e, dopo qualche partitella a nascondino, abbiamo rifatto insieme il punto della situazione per salutarci e perchè nulla venga dato per scontanto di questi due giorni; a seguire merenda veloce e via verso casa, con l'intento di mettere in pratica tutto quel che ci siamo detti ed in tutti i nostri giorni.
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L’incontro con Marco è stato molto ricco e sarebbe da pubblicare tutto l’intero incontro, ma cercherò di essere breve e di scrivervi un po’ il succo della questione.Siamo partiti dal ricordarci di far fruttare i momenti che viviamo ed in particolare questo del Natale che si sta avvicinando. A Natale arriva Gesù e noi, il nostro cuore deve essere pronto a questo: l’attesa implica l’arrivo di qualcosa… ed il nostro cuore è sempre in attesa, è sempre desideroso di qualcosa di grande, sta a noi dunque tenerlo in esercizio, sempre in forma, in allenamento come un atleta. È un lavoro che costa fatica, ma vale la pena farlo, è un allenamento, una lotta continua contro il vuoto. Gilbert Keith Chesterton diceva: “Dove c’è il vuoto, c’è il diavolo!”. Il nostro cuore invece è fatto per altro: la nostra esigenza di felicità è tutto! Se io aspetto un amico per uscire, mi preparo, mi vesto, mi adeguo a quella cosa li; stessa cosa va fatta per questa attesa del Natale. Se io desidero essere contenta sempre, siccome mi è stato detto che è possibile, ci lavoro, non mollo, vado dietro a persone contente, sono fedele ai miei amici, mi fido di loro, perché riconosco che senza l’incontro con Cristo la mia vita non sarebbe nulla.
Vacanze e regali a Natale non sono niente, perché se una persona non si aspetta niente, non attende qualcosa, vive e fa cose, ma la nostra vita non passa tra le tante cose che facciamo. Tutta la nostra vita passa attraverso il modo in cui noi ci porgiamo ad esse: se il fine, lo scopo, la meta non è chiara tutto si riduce ad un “fare cose”. Occorre un atteggiamento adeguato, attento, giusto, non siamo distratti, non lasciamo scorrere la nostra vita. Il rischio è vivere da tutt’altra parte: spesse volte la nostra vita è come un fiume che scorre e ad un certo punto si dirama; la nostra vita continua da una parte, mentre noi andiamo dall’altra.
Tre sono alla fine i punti fondamentali: riconoscere il desiderio di felicità che abbiamo tutti nel cuore; capire chi è che ci soddisfa questo nostro desiderio; emanare questa felicità e farla conoscere a tutti. Alla fine infatti se “riconosciamo” il nostro cuore e lo “alimentiamo” di cose belle, esso vive, gioisce! Sta a noi dunque andare a fondo alla questione: se ci teniamo ad essere contenti sempre, diamoci da fare… Inoltre il nostro cuore è sempre e comunque come una molla che ci smuove per qualcosa di più grande, di più forte…alla base bastano solo delle Vere Amicizie, degli Amici che ci rimandano a questa cosa qui, delle persone che non ci lasciano mai tranquilli. E quando si è “fuori” dalla Compagnia, vale la stessa storia: basta aver chiaro ciò che c’è alla base e se una cosa è vera, è vera sempre e ovunque. Non ci accomodiamo! Gesù ci ha detto: “Vieni oppure non sei degno del regno dei cieli!” Non ci sono ferie! E siccome tutti vogliamo essere contenti, nel nostro cuore è viva una “promessa di vita”, siamo fedeli ad essa. Io ci credo! L’importante è che siamo insieme e ci confrontiamo spesso su queste questioni qui. Non smettiamo mai di vivere! Alla fine faremo la differenza e tutti ci seguiranno!
Preghiamo poi il nostro Angelo Custode, che non interpelliamo mai ed è per questo che viene definito il primo disoccupato! Preghiamolo perché ci ricordi sempre di questo desiderio di felicità e di questa amicizia!!!
Concludendo, posso dire che, come sempre, gli esercizi spirituali che faccio con i ragazzi mi aiutano doppiamente. Nel richiamare o semplicemente nel parlare con loro di questo Grande Evento, che riguarda tutta la nostra vita, così come la Santa Pasqua, è un aiuto che cerco di dare loro, ma che nello stesso tempo do a me, perchè mi ricordo quanto sia importante questo Incontro fatto anche per me, per la mia vita di tutti i giorni.
Federica
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