L’8e il 9 dicembre noi ragazzi delle medie e superiori siamo andati a Fornara per gli esercizi spirituali di Natale.
La domenica mattina Sermarini ci ha raggiunto per fare la riunione, la quale credo sia stata una delle poche che mi è rimasta particolarmente impressa. Mi ha colpito molto la vita di Clemente Rebora, poeta italiano nato nell’800 da una coppia di mazziniani che si erano rifiutati di battezzarlo. Venne battezzato in seguito solo per insistenza dei parenti. Non frequentò la Chiesa e fino ai 40 anni condusse una vita lontana dalla fede, cercando qualcosa che mancava nella sua vita e che ancora non era riuscito a trovare.
Diventò professore e organizzò conferenze sulle religioni.
Un giorno, durante una di queste conferenze riguardante il Cattolicesimo, mentre leggeva gli “Atti dei martiri Scillitani” (Nord Africa), ebbe un malore che lo costrinse ad abbandonare l’aula e a lasciare non conclusa la conferenza. Lui si sentì male non per motivi di salute, bensì perché aveva capito il modo in cui voleva vivere e cioè vicino a Cristo. E’ questo episodio che mi ha colpito più di tutto perché penso a quest’uomo che non frequentava la Chiesa ma nonostante ciò si era reso conto che la sua vita non poteva essere vissuta senza una Presenza. Ed era stata una cosa talmente forte che si era addirittura sentito male.
Aveva finalmente trovato ciò che trovava da tempo. Mi ha colpito perché la stessa cosa è capitata a me nell’incontro con la Compagnia, grazie alla quale ho avuto l’opportunità di avvicinarmi di più a Gesù. Mentre prima il mio rapporto con Cristo si limitava tutto alla domenica mattina nella messa ora Lui è più presente nella mia vita e questo grazie ad i miei amici che non sono altro che il Suo volto. Quest’incontro mi ha davvero cambiato la vita aiutandomi a crescere sia come persona che come modo di pensare.
La domenica mattina Sermarini ci ha raggiunto per fare la riunione, la quale credo sia stata una delle poche che mi è rimasta particolarmente impressa. Mi ha colpito molto la vita di Clemente Rebora, poeta italiano nato nell’800 da una coppia di mazziniani che si erano rifiutati di battezzarlo. Venne battezzato in seguito solo per insistenza dei parenti. Non frequentò la Chiesa e fino ai 40 anni condusse una vita lontana dalla fede, cercando qualcosa che mancava nella sua vita e che ancora non era riuscito a trovare.
Diventò professore e organizzò conferenze sulle religioni.
Un giorno, durante una di queste conferenze riguardante il Cattolicesimo, mentre leggeva gli “Atti dei martiri Scillitani” (Nord Africa), ebbe un malore che lo costrinse ad abbandonare l’aula e a lasciare non conclusa la conferenza. Lui si sentì male non per motivi di salute, bensì perché aveva capito il modo in cui voleva vivere e cioè vicino a Cristo. E’ questo episodio che mi ha colpito più di tutto perché penso a quest’uomo che non frequentava la Chiesa ma nonostante ciò si era reso conto che la sua vita non poteva essere vissuta senza una Presenza. Ed era stata una cosa talmente forte che si era addirittura sentito male.
Aveva finalmente trovato ciò che trovava da tempo. Mi ha colpito perché la stessa cosa è capitata a me nell’incontro con la Compagnia, grazie alla quale ho avuto l’opportunità di avvicinarmi di più a Gesù. Mentre prima il mio rapporto con Cristo si limitava tutto alla domenica mattina nella messa ora Lui è più presente nella mia vita e questo grazie ad i miei amici che non sono altro che il Suo volto. Quest’incontro mi ha davvero cambiato la vita aiutandomi a crescere sia come persona che come modo di pensare.
Elisa
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Non ti tirare mai indietro e stai sempre allegra per questo.