Ordinato monsignor Paolo Pezzi, nuovo Arcivescovo metropolita in Russia
Il nostro amico don Paolo Pezzi ora è mons. Pavel Pezzi, Arcivescovo dell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca. Siamo felicissimi.
MOSCA, lunedì, 29 ottobre 2007 (ZENIT.org).- “Do tutto a Te”. Con queste parole, monsignor Paolo Pezzi ha consacrato il suo ministero come nuovo Arcivescovo dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, dopo essere stato ordinato Vescovo il 27 ottobre scorso nella Cattedrale della capitale russa ed essere così entrato pienamente nelle sue funzioni. L’ordinazione è stata presieduta dall’Arcivescovo uscente, che è stato per 16 anni alla guida dell’Arcidiocesi, monsignor Tadeus Kondrusiewicz, e concelebrata dal nunzio Antonio Mennini, rappresentante della Santa Sede in Russia, da tre Arcivescovi del Paese – monsignor Joseph Wert, monsignor Kirill Klimovich, monsignor Clemens Pickel – e dall’Arcivescovo di Astana (Kazakistan), Tomasz Peta. Durante la celebrazione, effettuata in russo, latino e italiano, monsignor Kondrusiewicz ha sottolineato il difficile compito di responsabilità di un Vescovo: “Insegnare ad amare Dio”: “Cristo chiama il Vescovo ad essere suo apostolo e a continuare attraverso di lui la sua missione. E’ Dio che per mezzo del Vescovo guida il suo popolo”. Facendo un’analogia con il Vangelo della celebrazione liturgica, che parlava proprio della triplice confessione di Pietro (Gv 21, 15-17), in cui Gesù gli chiede: “Mi vuoi bene?” e Pietro risponde “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”, monsignor Kondrusiewicz ha sottolineato il ruolo del Vescovo di servire ogni persona fino alla fine. “Un Vescovo è come un angelo custode”, ha affermato Kondrusiewicz, riferendosi al ruolo che ora svolgerà il suo successore. Da un lato, ha spiegato, la Chiesa in Russia esiste da più di un secolo, ma dall’altro è ancora molto giovane. E’ per questo che ora Pezzi sarà questa specie di “angelo custode” a cui si affida il “cuore” della Chiesa cattolica in Russia. “Con amore, dì a Gesù: Sì, Signore, ti voglio bene”, e “Lui ti renderà più forte attraverso lo Spirito Santo”, ha esortato Kondrusiewicz, che allo stesso tempo ha chiesto a tutti i fedeli di ricordare nelle loro preghiere il nuovo Arcivescovo. Con la cattedrale gremita di sacerdoti, religiose e religiosi, diplomatici e fedeli, tra cui un gran numero di italiani, l’Arcivescovo Mennini ha affermato nel suo discorso che, come ha fatto Kondrusiewicz in questi 16 anni, Pezzi deve anche essere un Arcivescovo “del cuore”. Il nunzio Mennini ha sottolineato che monsignor Pezzi conosce molto bene la Russia e che non è assolutamente un estraneo in queste terre, segnalando anche che Papa Benedetto XVI non lo avrebbe scelto se non sapesse che ama il popolo russo. “Insieme costruiremo il Regno di Dio”, ha affermato Mennini. Da parte sua, dopo essere stato ordinato Vescovo, monsignor Pezzi ha spiegato che la sua vita è stata chiamata ad ascoltare Dio e a servirlo, e ha ringraziato in particolare i rappresentanti delle varie confessioni cristiane presenti , tra cui, ha detto, “vedo segni d’amore della Chiesa ortodossa”. Al momento del suo turno di auguri, l’arciprete Vsevolod Chaplin, vicepresidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, a nome del Patriarca russo ortodosso, Alessio II, e del metropolita ortodosso Kirill di Smolensk e Kaliningrad, ha augurato a monsignor Pezzi di poter sviluppare insieme il dialogo e la cooperazione per risolvere problemi comuni. Tra le autorità presenti c’erano anche il sacerdote Igor Vyzhanov, segretario per le Relazioni Intercristiane del Dipartimento per le Relazioni Religiose del Patriarcato di Mosca, il Patriarca ortodosso di Antiochia, Vescovo Niphon, e vari diplomatici in Russia. Gli auguri sono arrivati anche da parte del Dipartimento per gli Affari Religiosi del Parlamento Russo, la Duma, così come dal Rabbino capo di Mosca. Un dettaglio curioso è rappresentato dal fatto che padre Igor Kovalevski, segretario generale della Conferenza dei Vescovi Cattolici in Russia, ha segnalato a monsignor Pezzi che da ora in poi non sarà più chiamato “Paolo”, il suo nome, ma con la traduzione russa, “Pavel”. Sarà quindi “Pavel Pezzi”.
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