Il Papa ci esorta a recitare il rosario
Cari amici, il Papa ci ricorda e esorta a recitare il rosario, in particolare in questo mese. Il Rosario, ricorda, “è la consegna che la Madonna ha lasciato in diverse sue apparizioni". I Tipi Loschi sono da sempre legati a questa bellissima preghiera, da anni si prendono l'impegno di recitarla insieme, ogni sera, nel mese di ottobre. Alla nostra Mamma Celeste affidiamo così, le nostre vite, le intenzioni particolari, i bisogni dei nostri amici e di tutti quelli che confidano nelle nostre preghiere. Invitiamo tutti a aderire all'invito del Santo Padre e a leggere di seguito, quanto ci ha voluto dire.
(gg)
La preghiera quotidiana del Rosario e il sostegno al lavoro di sacerdoti, religiosi, religiose e laici alle “frontiere della missione” sono il modo in cui possiamo contribuire alla “pace nelle famiglie, nelle nazioni e nel mondo intero”. Lo ha sottolineato Benedetto XVI oggi durante la sua riflessione prima dell’Angelus con i pellegrini radunati in piazza san Pietro. Il papa ha preso lo spunto dal fatto che proprio oggi, 7 ottobre, la Chiesa festeggia la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Allo stesso tempo, egli ha ricordato che il mese di ottobre è per tradizione dedicato all’impegno missionario, che culmina con la Giornata missionaria mondiale, che sarà celebrata il 21 ottobre prossimo. “L’immagine tradizionale della Madonna del Rosario – ha detto il pontefice - raffigura Maria che con un braccio sostiene Gesù Bambino e con l’altro porge la corona a san Domenico. Questa significativa iconografia mostra che il Rosario è un mezzo donato dalla Vergine per contemplare Gesù e, meditandone la vita, amarlo e seguirlo sempre più fedelmente”. La festa del Rosario venne instaurata da Pio V nel 1575 per celebrare la vittoria di Lepanto contro la flotta turca che minacciava l’Europa. Da allora però la preghiera del Rosario è divenuta forse la preghiera più diffusa nel mondo, in devozione alla Madonna. Il Rosario, ha continuato il papa “è la consegna che la Madonna ha lasciato anche in diverse sue apparizioni. Penso, in particolare, a quella di Fatima avvenuta 90 anni fa. Ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, presentandosi come ‘la Madonna del Rosario’, raccomandò con insistenza di recitare il Rosario tutti i giorni, per ottenere la fine della guerra. Anche noi vogliamo accogliere la materna richiesta della Vergine, impegnandoci a recitare con fede la corona del Rosario per la pace nelle famiglie, nelle nazioni e nel mondo intero”. L’impegno della pace è ciò che caratterizza anche il lavoro missionario perché “la vera pace – ha detto il papa - si diffonde là dove gli uomini e le istituzioni si aprono al Vangelo”. “L’annuncio del Vangelo – ha continuato - resta il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità, per offrire la salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo, in tante forme umiliato e oppresso, e per orientare in senso cristiano le trasformazioni culturali, sociali ed etiche che sono in atto nel mondo”. “Il mese di ottobre – ha spiegato Benedetto XVI - ci aiuta a ricordare questa fondamentale verità mediante una speciale animazione che tende a tener vivo l’anelito missionario in ogni comunità e a sostenere il lavoro di quanti - sacerdoti, religiosi, religiose e laici - operano sulle frontiere della missione della Chiesa”. In occasione della Giornata missionaria mondiale del 21 ottobre, il pontefice ha già diffuso un suo messaggio, dal tema "Tutte le Chiese per tutto il mondo", in cui egli sottolinea che l’impegno dell’annuncio del Vangelo va assunto da tutti i cristiani e da tutte le Chiese, quelle di antica fondazione e quelle più giovani. Tale dedizione va vissuta anche se molte Chiese d’occidente mancano ormai di clero e le diverse Chiese giovani sono segnate da problemi economici e di maturità. Occorre, ha detto il pontefice, “tener vivo l’anelito missionario in ogni comunità e… sostenere il lavoro di quanti - sacerdoti, religiosi, religiose e laici - operano sulle frontiere della missione della Chiesa”. Il messaggio di quest’anno vuole celebrare i 50 anni dell’enciclica Fidei Donum di Pio XII, con la quale il papa esortava sacerdoti e religiosi alla cooperazione con altre Chiese d’Africa e America Latina, povere di clero. Il papa ha ricordato anche uno dei grandi fondatori degli istituti missionari italiani, il beato Daniele Comboni, che è stato missionario in Sudan e la cui festa cade il prossimo 10 ottobre. “All’intercessione di questo pioniere del Vangelo – ha concluso Benedetto XVI - e dei numerosi altri Santi e Beati missionari, particolarmente alla materna protezione della Regina del Santo Rosario affidiamo tutti i missionari e le missionarie. Ci aiuti Maria a ricordarci che ogni cristiano è chiamato ad essere annunciatore del Vangelo con la parola e con la vita”.
(Tratto da AsiaNews 07/10/2007 12:12)
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La preghiera quotidiana del Rosario e il sostegno al lavoro di sacerdoti, religiosi, religiose e laici alle “frontiere della missione” sono il modo in cui possiamo contribuire alla “pace nelle famiglie, nelle nazioni e nel mondo intero”. Lo ha sottolineato Benedetto XVI oggi durante la sua riflessione prima dell’Angelus con i pellegrini radunati in piazza san Pietro. Il papa ha preso lo spunto dal fatto che proprio oggi, 7 ottobre, la Chiesa festeggia la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Allo stesso tempo, egli ha ricordato che il mese di ottobre è per tradizione dedicato all’impegno missionario, che culmina con la Giornata missionaria mondiale, che sarà celebrata il 21 ottobre prossimo. “L’immagine tradizionale della Madonna del Rosario – ha detto il pontefice - raffigura Maria che con un braccio sostiene Gesù Bambino e con l’altro porge la corona a san Domenico. Questa significativa iconografia mostra che il Rosario è un mezzo donato dalla Vergine per contemplare Gesù e, meditandone la vita, amarlo e seguirlo sempre più fedelmente”. La festa del Rosario venne instaurata da Pio V nel 1575 per celebrare la vittoria di Lepanto contro la flotta turca che minacciava l’Europa. Da allora però la preghiera del Rosario è divenuta forse la preghiera più diffusa nel mondo, in devozione alla Madonna. Il Rosario, ha continuato il papa “è la consegna che la Madonna ha lasciato anche in diverse sue apparizioni. Penso, in particolare, a quella di Fatima avvenuta 90 anni fa. Ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, presentandosi come ‘la Madonna del Rosario’, raccomandò con insistenza di recitare il Rosario tutti i giorni, per ottenere la fine della guerra. Anche noi vogliamo accogliere la materna richiesta della Vergine, impegnandoci a recitare con fede la corona del Rosario per la pace nelle famiglie, nelle nazioni e nel mondo intero”. L’impegno della pace è ciò che caratterizza anche il lavoro missionario perché “la vera pace – ha detto il papa - si diffonde là dove gli uomini e le istituzioni si aprono al Vangelo”. “L’annuncio del Vangelo – ha continuato - resta il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità, per offrire la salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo, in tante forme umiliato e oppresso, e per orientare in senso cristiano le trasformazioni culturali, sociali ed etiche che sono in atto nel mondo”. “Il mese di ottobre – ha spiegato Benedetto XVI - ci aiuta a ricordare questa fondamentale verità mediante una speciale animazione che tende a tener vivo l’anelito missionario in ogni comunità e a sostenere il lavoro di quanti - sacerdoti, religiosi, religiose e laici - operano sulle frontiere della missione della Chiesa”. In occasione della Giornata missionaria mondiale del 21 ottobre, il pontefice ha già diffuso un suo messaggio, dal tema "Tutte le Chiese per tutto il mondo", in cui egli sottolinea che l’impegno dell’annuncio del Vangelo va assunto da tutti i cristiani e da tutte le Chiese, quelle di antica fondazione e quelle più giovani. Tale dedizione va vissuta anche se molte Chiese d’occidente mancano ormai di clero e le diverse Chiese giovani sono segnate da problemi economici e di maturità. Occorre, ha detto il pontefice, “tener vivo l’anelito missionario in ogni comunità e… sostenere il lavoro di quanti - sacerdoti, religiosi, religiose e laici - operano sulle frontiere della missione della Chiesa”. Il messaggio di quest’anno vuole celebrare i 50 anni dell’enciclica Fidei Donum di Pio XII, con la quale il papa esortava sacerdoti e religiosi alla cooperazione con altre Chiese d’Africa e America Latina, povere di clero. Il papa ha ricordato anche uno dei grandi fondatori degli istituti missionari italiani, il beato Daniele Comboni, che è stato missionario in Sudan e la cui festa cade il prossimo 10 ottobre. “All’intercessione di questo pioniere del Vangelo – ha concluso Benedetto XVI - e dei numerosi altri Santi e Beati missionari, particolarmente alla materna protezione della Regina del Santo Rosario affidiamo tutti i missionari e le missionarie. Ci aiuti Maria a ricordarci che ogni cristiano è chiamato ad essere annunciatore del Vangelo con la parola e con la vita”.
(Tratto da AsiaNews 07/10/2007 12:12)
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