Il centuplo, no grazie
“Il centuplo quaggiù”? No grazie, avete fatto le crociate
Lo ammetto. Mi piace tanto rivedere i film italiani degli anni settanta. Quelli polizieschi, quelli comici… Pellicole spesso tecnicamente pessime. Mi piace rivedere quei luoghi, le automobili, quei modi di narrare, di gesticolare, di dire e pensare. Che allora erano come parte di me e che ora mi sembrano lontanissimi. Quando posso, me lo rivedo volentieri un film “barboso” degli anni settanta. Mia moglie resiste fino a metà, i figli anche prima... Ultimamente mi è capitato di rivedere un poliziesco con Marcello Mastroianni che faceva la parte di un commissario che, non proprio una cima, si ritrova a indagare su un complicatissimo duplice omicidio. E che per questo viene a contatto con una serie di personaggi che abitavano nello stesso palazzo. Fra tutti, l’anziano sceneggiatore di film, squattrinato e gigione, un po’ estroso, un po’ pazzo (che a quel tempo era una figura positiva perché parlava da matto, ma diceva cose intelligenti e moderne). Ebbene a un certo punto Mastroianni chiede a questa figura positiva che film mai stesse scrivendo in quel momento. “La croce e la svastica” risponde il tizio e spiega con foga che era un film che metteva in luce la complicità tra Hitler e Pio XII e che avrebbe fatto tremare, eccetera, eccetera… Tra tutte le trame possibili e immaginabili all’interno di un giallo anni settanta, la scelta non poteva che cadere su questa: il Vaticano e le sue trame oscure. Va bene, certo. Ci ha da fare chi li vede questi films…
Ma ormai c’è una letteratura amplissima sull’argomento. Da allora non si contano i films, i libri, i documentari, gli articoli, le inchieste, tutto necessariamente D.O.C. E così nell’immaginario comune, “Vaticano” significa storia secolare di intrighi, segreti, insabbiamento, corruzione, soldi, potere, ipocrisia, gente spietata, inquisizione, innocenti torturati, guerre, sesso perverso e segreto… Facce truci e arrabbiate, ingannatori e sfruttatori di popoli.
Vittorio Messori ha scritto bene. Accanto a tante malefatte, quanto bene invece è stato fatto! Nel segreto dei confessionali, sussurrato a un orecchio di un disperato, di un bisognoso, o nella predica nella messa… Quanto aiuto ai poveri e ai bisognosi. Quanto conforto, quanta chiarezza e quanta solidarietà. Quanto bene poi, nelle missioni , nelle scuole e negli ospedali… Quanto bene dai Santi. E dai semplici laici, che per amore di Gesù e della Chiesa ogni giorno da secoli cercano di fare del bene nel luogo in cui si trovano. In duemila anni di storia, accanto al male, quanto più bene è stato fatto dalla Chiesa? Perché parlare solo del primo e mai del secondo?
Il fine è quello di farci odiare la Chiesa cattolica. Con delle scuse e pretesti, con argomentazioni lucide e politicamente corrette e alla moda, ci cambiano il discorso e il nostro ragionamento finisce altrove. “Via, Verità e Vita?”, “il centuplo quaggiù e la Vita eterna?”, no grazie: “avete fatto le crociate, l’inquisizione, qualche Papa ieri ha avuto figli e ora viaggia in un aereo personale”… Dunque, è tutto falso. Punto.
Sarebbe facile evidenziare le storture di simili ragionamenti. Ma qui come non mai, le parole sono inutili. C’è un “virus” disastroso che sta divorando le anime e le coscienze di sempre più persone, che si espande come la peste. Un “virus” che ragiona e argomenta benissimo e che ha una dialettica superiore alla nostra e le parole non lo abbattono. Il Cristianesimo si espande per contagio, per irradiazione, non con i discorsi storici o intellettuali. Mantenendo, nella propria vita, ferma e chiara la Verità che è Gesù, non annacquando e sdolcinando il messaggio. Trascinando con passione, non con erudizione. Tanta preghiera e sacrificio. E’ compito questo, di chi vuol bene a Gesù, di chi vuole collaborare con Lui ogni giorno, a realizzare il Regno di Dio sulla terra. E compito nostro, come e quanto possiamo. Con amore e passione. Per Gesù.
(tratto da Vivere e non vivacchiare, Luglio Agosto 2007)
Lo ammetto. Mi piace tanto rivedere i film italiani degli anni settanta. Quelli polizieschi, quelli comici… Pellicole spesso tecnicamente pessime. Mi piace rivedere quei luoghi, le automobili, quei modi di narrare, di gesticolare, di dire e pensare. Che allora erano come parte di me e che ora mi sembrano lontanissimi. Quando posso, me lo rivedo volentieri un film “barboso” degli anni settanta. Mia moglie resiste fino a metà, i figli anche prima... Ultimamente mi è capitato di rivedere un poliziesco con Marcello Mastroianni che faceva la parte di un commissario che, non proprio una cima, si ritrova a indagare su un complicatissimo duplice omicidio. E che per questo viene a contatto con una serie di personaggi che abitavano nello stesso palazzo. Fra tutti, l’anziano sceneggiatore di film, squattrinato e gigione, un po’ estroso, un po’ pazzo (che a quel tempo era una figura positiva perché parlava da matto, ma diceva cose intelligenti e moderne). Ebbene a un certo punto Mastroianni chiede a questa figura positiva che film mai stesse scrivendo in quel momento. “La croce e la svastica” risponde il tizio e spiega con foga che era un film che metteva in luce la complicità tra Hitler e Pio XII e che avrebbe fatto tremare, eccetera, eccetera… Tra tutte le trame possibili e immaginabili all’interno di un giallo anni settanta, la scelta non poteva che cadere su questa: il Vaticano e le sue trame oscure. Va bene, certo. Ci ha da fare chi li vede questi films…
Ma ormai c’è una letteratura amplissima sull’argomento. Da allora non si contano i films, i libri, i documentari, gli articoli, le inchieste, tutto necessariamente D.O.C. E così nell’immaginario comune, “Vaticano” significa storia secolare di intrighi, segreti, insabbiamento, corruzione, soldi, potere, ipocrisia, gente spietata, inquisizione, innocenti torturati, guerre, sesso perverso e segreto… Facce truci e arrabbiate, ingannatori e sfruttatori di popoli.
Vittorio Messori ha scritto bene. Accanto a tante malefatte, quanto bene invece è stato fatto! Nel segreto dei confessionali, sussurrato a un orecchio di un disperato, di un bisognoso, o nella predica nella messa… Quanto aiuto ai poveri e ai bisognosi. Quanto conforto, quanta chiarezza e quanta solidarietà. Quanto bene poi, nelle missioni , nelle scuole e negli ospedali… Quanto bene dai Santi. E dai semplici laici, che per amore di Gesù e della Chiesa ogni giorno da secoli cercano di fare del bene nel luogo in cui si trovano. In duemila anni di storia, accanto al male, quanto più bene è stato fatto dalla Chiesa? Perché parlare solo del primo e mai del secondo?
Il fine è quello di farci odiare la Chiesa cattolica. Con delle scuse e pretesti, con argomentazioni lucide e politicamente corrette e alla moda, ci cambiano il discorso e il nostro ragionamento finisce altrove. “Via, Verità e Vita?”, “il centuplo quaggiù e la Vita eterna?”, no grazie: “avete fatto le crociate, l’inquisizione, qualche Papa ieri ha avuto figli e ora viaggia in un aereo personale”… Dunque, è tutto falso. Punto.
Sarebbe facile evidenziare le storture di simili ragionamenti. Ma qui come non mai, le parole sono inutili. C’è un “virus” disastroso che sta divorando le anime e le coscienze di sempre più persone, che si espande come la peste. Un “virus” che ragiona e argomenta benissimo e che ha una dialettica superiore alla nostra e le parole non lo abbattono. Il Cristianesimo si espande per contagio, per irradiazione, non con i discorsi storici o intellettuali. Mantenendo, nella propria vita, ferma e chiara la Verità che è Gesù, non annacquando e sdolcinando il messaggio. Trascinando con passione, non con erudizione. Tanta preghiera e sacrificio. E’ compito questo, di chi vuol bene a Gesù, di chi vuole collaborare con Lui ogni giorno, a realizzare il Regno di Dio sulla terra. E compito nostro, come e quanto possiamo. Con amore e passione. Per Gesù.
(tratto da Vivere e non vivacchiare, Luglio Agosto 2007)
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