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Visualizzazione dei post con l'etichetta Speranza

Pronti a rendere ragione della speranza che è in noi.

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. 1^ Lettera di San Pietro.

«... sai avere fede senza una speranza...?»

La chiamata che abbiamo ricevuto - The vocation in which we are called

Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto,  con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore,  avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.  Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione;  un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.  Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. San Paolo agli Efesini 4, 1-6 I therefore, a prisoner in the Lord, beseech you that you walk worthy of the vocation in which you are called,  With all humility and mildness, with patience, supporting one another in charity.  Careful to keep the unity of the Spirit in the bond of peace.  One body and one Spirit; as you are called in one hope of your calling.  One Lord, one fa...

Il Papa parla della gioia e di Pier Giorgio nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di quest'anno

"Alla fine, però, potrebbe rimanere nel nostro cuore la domanda se veramente è possibile vivere nella gioia anche in mezzo alle tante prove della vita, specialmente le più dolorose e misteriose, se veramente seguire il Signore, fidarci di Lui dona sempre felicità. La risposta ci può venire da alcune esperienze di giovani come voi che hanno trovato proprio in Cristo la luce capace di dare forza e speranza, anche in mezzo alle situazioni più difficili. Il beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925) ha sperimentato tante prove nella sua pur breve esistenza, tra cui una, riguardante la sua vita sentimentale, che lo aveva ferito in modo profondo. Proprio in questa situazione, scriveva alla sorella: «Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la Fede mi darà forza sempre allegro! Ogni cattolico non può non essere allegro... Lo scopo per cui noi siamo stati creati ci addita la via seminata sia pure di molte spine, ma non una triste via: essa è allegria anche attraverso ...

Rassegna stampa sugli stati vegetativi

10 Febbraio 2012 - CorrieredellaSera STATI VEGETATIVI. 3500 i pazienti   94 KB 10 Febbraio 2012 - Avvenire STATI VEGETATIVI. Assistenza formato famiglia   140 KB 10 Febbraio 2012 - Avvenire STATI VEGETATIVI. S al patto associazioni-ministero   104 KB 10 Febbraio 2012 - Avvenire STATI VEGETATIVI. Quant' fragile la societ che non sa pi soffrire   77 KB

La catechesi di Papa Benedetto XVI del 1 Febbraio 2012 - La "terra" diventa "cielo", luogo della presenza dell’amore, della bontà, della verità, della bellezza divina, solo se in essa viene fatta la volontà di Dio

Cari fratelli e sorelle, oggi vorrei parlare della preghiera di Gesù al Getsemani, al Giardino degli Ulivi. Lo scenario della narrazione evangelica di questa preghiera è particolarmente significativo. Gesù si avvia al Monte degli Ulivi, dopo l'Ultima Cena, mentre sta pregando insieme con i suoi discepoli. Narra l’Evangelista Marco: «Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi» (14,26). Si allude probabilmente al canto di alcuni Salmi dell' hallèl con i quali si ringrazia Dio per la liberazione del popolo dalla schiavitù e si chiede il suo aiuto per le difficoltà e le minacce sempre nuove del presente. Il percorso fino al Getsemani è costellato di espressioni di Gesù che fanno sentire incombente il suo destino di morte e annunciano l'imminente dispersione dei discepoli.  Giunti al podere sul Monte degli Ulivi, anche quella notte Gesù si prepara alla preghiera personale. Ma questa volta avviene qualcosa di nuovo: sembra non voglia restare solo. Molte volte ...

Benedetto XVI va in Croazia, dal beato Alojzjie Stepinac

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Leggete questo interessante articolo di Paolo Rodari sull'argomento. http://www.paolorodari.com/2011/06/03/benedetto-xvi-torna-da-stepinac-il-vescovo-croato-che-salvo-ebrei-e-serbi/

Cristiada, il film sui Cristeros messicani, ecco il trailer (Viva Cristo Re!!!)

Questo video è il trailer del film Cristiada, che parla dell'epopea dei Cristeros messicani. Anni fa, prima che lo facesse il Meeting di Rimini, proponemmo una mostra su questi santi ed eroi che diedero la vita per la fede cattolica minacciata dal potere massonico. La mostra era basata sul testo di Paolo Gulisano, e fu bellissima. L'anno scorso abbiamo ritirato fuori la loro storia da cui tutti dobbiamo prendere esempio, e l'abbiamo inserita nella mostra "Soffrire per la Verità e tenerne desto il ricordo" (quella che abbiamo ribattezzato "la mostra delle cause perse"... apparentemente perse ma vintissime perché Cristo vince sempre). Vedetelo. E' in inglese, ma si capisce. Non sappiamo quando e se uscirà in Italia.

Un articolo di mons. Massimo Camisasca sulla povertà

Un articolo molto bello di mons. Massimo Camisasca dal titolo "Il cammino della povertà" - http://www.sancarlo.org/it/?p=3781

Ecco il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti (bellissimo).

"Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia. Fin da bambino ero solito andare in chiesa e trovare profonda ispirazione negli insegnamenti, nel sacrificio, e nella crocifissione di Gesù. Fu l’amore di Gesù che mi indusse ad offrire i miei servizi alla Chiesa. Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico. Mi è stato richiesto di porre fine alla mia battaglia, ma io ho sempre rif...

Graham era in stato vegetativo come Eluana, ora corre in macchina

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Graham era in stato vegetativo come Eluana, ora corre in macchina di Gianfranco Amato - Il Sussidiario martedì 12 ottobre 2010 La Provvidenza, o il caso per chi non crede, si è incaricata di dare un altro duro colpo ai sostenitori del suicidio assistito in Gran Bretagna. Lo ha fatto attraverso la vicenda della guarigione di Graham Miles, affetto dalla sindrome neurologica chiamata “ locked-in ” (imprigionato dentro), che lo ha paralizzato dalla testa ai piedi, costringendolo in quella condizione che i giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano avrebbero considerato «vita non degna di essere vissuta», in quanto priva di una «pienezza di facoltà motorie e psichiche» (decreto 9 luglio 2008 sul caso Englaro). Miles, che ora è un pensionato di 66 anni, non solo riesce a camminare e parlare, ma si è persino dedicato all’hobby delle corse automobilistiche al volante della sua Jaguar E-type. La storia di quest’uomo merita di essere raccontata. Graham Miles, ingegnere ne...

Carlo Bellieni sull'Osservatore Romano: "I bambini invisibili"

Vent'anni della convenzione sui diritti dell'infanzia I BAMBINI INVISIBILI Osservatore Romano 2 settembre 2010 di Carlo Bellieni Il 2 settembre 1990 entrava in vigore la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia. Vent'anni e un triste bilancio, a leggere la rivista "Lancet" del maggio 2010: nonostante le dichiarazioni di intenti - vi si legge - i bambini restano ancora "invisibili". A cosa si deve questo fallimento? Alla mancata attuazione di politiche transnazionali, certo. Ma soprattutto al fatto che respiriamo ovunque propagande antinatalistiche, trasformiamo il figlio in un "diritto", lo accettiamo solo se è "su misura", prima che nasca e dopo che è nato. Insomma, il bambino ha diritti solo se è "conforme" e sa scimmiottare gli adulti: pessima premessa per dei diritti universali. Ma da dove viene quest'incapacità ad accettare il bimbo come tale? Dal fatto che il bambino - dall'embrione in ...

Paolo Rodari intervista il card. Saraiva Martins: Benedetto XVI ha voluto fare beato Newman perché è come lui.

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Diamo spazio al futuro beato John Henry Newman. LUG 29, 2010 IL FOGLIO “Joseph Ratzinger è affascinato da John Henry Newman perché nel cardinale inglese convertito al cattolicesimo dall’anglicanesimo vede in qualche modo se stesso. Newman quando era anglicano fondò a Oxford un movimento religioso, il ‘Movimento di Oxford’, che aveva come obiettivo la salvezza della chiesa anglicana dal liberalismo del giorno, quel liberalismo che era antidogmatico per principio. Anche Ratzinger vuole liberare la cristianità da ogni liberalismo. E ancorarla sulla purezza della fede, della dottrina, del suo credere bimillenario. E, come Newman lo vuole fare salvando, integrando, non escludendo le fazioni estreme”. José Saraiva Martins, portoghese, è un cardinale della curia romana oggi in pensione. Da due anni ha lasciato la guida della Congregazione per le cause dei santi. Ma è ancora pieno di energie. Nella sua abitazione adiacente il Vaticano scrive, studia e aspetta il 19 settembre, il giorno in cui ...

Il martirio dei vescovi e la salvezza delle anime

In calce alla lettera di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro ci sarebbe la risposta di Giuliano Ferrara, ma è solo parziale perché per leggerla tutta bisogna essere abbonati. Ci premeva mettere la lettera dei nostri due amici perché crediamo che dica il vero. 21 giugno 2010 Il martirio dei vescovi e la salvezza delle anime La risposta dell'elefantino alla lettera di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro Caro direttore, sono bastati pochi giorni perché calasse il silenzio sul martirio di monsignor Luigi Padovese avvenuto in Turchia ai primi di giugno. Salvo rare eccezioni, in casa cattolica, ci si è crogiolati nell’interpretazione minimale del fatto derubricandolo al rango di “gesto folle”. Ma, a ben guardare, forse è meglio il silenzio piuttosto che il povero tentativo di chiamare con un altro nome il martirio. Meglio il silenzio, perché tutti quei discorsi che in morte di monsignor Padovese hanno impiegato volutamente le parole sbagliate lasciano trasparire l’agghiacciante convinzione...

Jerzy Popielusko: il martire cristiano che ha sconfitto il comunismo

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0 commenti Pubblicato da L'Uomo Vivo a 17:02 Domenica sarà beatificato il sacerdote polacco, vittima della violenza totalitaria negli anni '80 di Antonio Gaspari - da L'Ottimista Aveva trentasette anni, era debole nel fisico ma fortissimo nello spirito. In Polonia è un eroe ma è poco o per nulla conosciuto nel resto del mondo. Buono con tutti, ha reagito agli insulti, alle provocazioni, alle violenze, con opere e parole di bene, di carità, di compassione. Il regime comunista lo ha accusato di essere un sovversivo che stava organizzando la rivolta armata, in realtà calmava gli animi, respingeva l’odio, praticava l’amicizia e la fratellanza. Assisteva gli ammalati, i poveri, i perseguitati. Di fronte alla violenza inaudita di un sistema ingiusto e disumano, ha reagito convincendo tutti quelli che lo avvicinavano a pregare, cantare le lodi a Maria, confessarsi e convertirsi. È stato barbaramente ucciso dai suoi aguzzini, ma la sua vita e il sangue versato hanno dato forza e c...

Le parole di Papa Benedetto all'Angelus di oggi domenica 3 Gennaio 2010

Neretti nostri. Cari fratelli e sorelle! In questa Domenica – seconda dopo il Natale e prima del nuovo anno – sono lieto di rinnovare a tutti il mio augurio di ogni bene nel Signore! I problemi non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti. La nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane . Di tale rivelazione ci parlano oggi, nella Liturgia eucaristica, tre letture bibliche di straordinaria ricchezza: il capitolo 24 del Libro del Siracide, l’inno che apre la Lettera agli Efesini di san...

TV/ Troppa pubblicità: togliamo gli spot dai programmi per ragazzi

Da IlSussidiario.net di Carlo Bellieni mercoledì 27 maggio 2009 Uno studio sulle abitudine televisive dei ragazzi italiani (Maggio 2009) è in pubblicazione in questi giorni sulla rivista BioMed Central Public Health e propone dati allarmanti: Il 54.1% pranza e il 61% cena davanti alla tv, l’89.5% ha la tv in camera da letto e solo il 49% dei genitori controlla i contenuti di quello che guardano. Di media stanno alla tv 2.8 ore al giorno e il 74.9% la guarda almeno due ore al giorno. Sono dati che mostrano come la televisione sia pervasiva e potente nella vita dei ragazzi. Lo prova un altro studio questa volta inglese, pubblicato su Pediatrics ( Maggio 2009 ) che mostra che guardare la televisione e fare poca attività fisica sono due abitudini interagiscono l’una con l’altra per determinare stress psicologico nei ragazzi. D’altronde, un altro studio (Aprile 2009) pubblicato sull’European Journal of Public Health mostra che togliere dalla tv la pubblicità per il cibo farebbe ridurre l’ob...

Medio Oriente - Papa: pace possibile, la fede può aiutare

In Medio Oriente "a molti sembra impossibile uscire dalla spirale della violenza", ma, ammonisce il Papa, "la fede deve poter sprigionare tutta sua carica di rispetto, riconciliazione e collaborazione". Benedetto XVI lo ha detto durante l'udienza generale riassumendo il suo viaggio in Terrasanta, svoltosi dall'8 al 15 maggio. "Fin dall'arrivo in Israele - ha detto - mi sono presentato come pellegrino di fede nella terra dove Gesù è nato e nello stesso tempo come pellegrino di pace per implorare da Dio che nella terra dove lui ha voluto farsi uomo tutti gli uomini possano vivere da uomini, cioè da fratelli". "In quella terra - ha aggiunto - sembra a molti impossibile uscire alla spirale della violenza, ma nulla è impossibile a Dio e a quanti confidano in lui, per questo la fede deve poter sprigionare tutta la sua carica di rispetto, riconciliazione, collaborazione".

Iraq - Kirkuk, banda armata sequestra un insegnante cristiano

Il rapimento è a scopo di estorsione. Per ottenere la sua liberazione è intervenuto mons. Louis Sako, che ha chiesto la collaborazione dei leader musulmani. I banditi hanno avanzato la richiesta di una somma “molto elevata” che la famiglia – povera – non è in grado di pagare. Kirkuk (AsiaNews) – Questa mattina alle dieci ora locale, un gruppo armato ha fatto irruzione in una scuola elementare a Kirkuk e ha prelevato un giovane insegnante cristiano. Namir Nadhim Gourguis ha 32 anni, non è sposato e “appartiene a una famiglia semplice e povera” come riferiscono fonti di AsiaNews in Iraq. La banda, composta da quattro persone, è entrata nella scuola elementare nel villaggio di Ruwaidha – nel sottodistretto di Al Rashad, a circa 30 km da Kirkuk – sequestrando il giovane insegnante. I rapitori hanno già fatto pervenire una richiesta di riscatto: “Una cifra molto elevata – sottolinea una fonte locale – che la famiglia non è in grado di pagare”. Per salvare la vita al giovane è intervenuto an...

Il Papa ai giovani: il cristianesimo non sia ridotto a slogan

Dal blog di Andrea Tornielli - 2 Aprile 2009 Questa sera Benedetto XVI ha celebrato in San Pietro con i giovani la messa per il quarto anniversario della morte di Papa Wojtyla. Nell’omelia, dopo aver detto che il ricordo di Giovanni Paolo II “continua a essere vivo nel cuore della gente” e aver citato la fecondità del suo magistero con i giovani, Ratzinger ha parlato del momento attuale e del pericolo che la fede sia strumentalizzata: “Fate attenzione: in momenti come questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo, potrebbe essere più forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di gruppo, a rivestimento esteriore. Nulla di più contrario al messaggio di Gesù! Egli non vuole che i suoi discepoli “recitino” una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi “siano” speranza, e possono esserlo soltanto se restano uniti a Lui! Vuole che ognuno di voi, cari giovani amici, sia una piccola sorgente di speranza per il suo prossimo, e che tut...