Testimonianze su Pier Giorgio Frassati - Sulla guerra.



Roma, 24 maggio 1915 

La dichiarazione di guerra all'Austria, frutto di una politica puntellata da gazzarre studentesche, dalla retorica di un poeta e dalla nullità di ministri e generali, porta in famiglia un'atmosfera di accorata angoscia per le conseguenze chiaramente prevedute dal padre. I tre sparuti neutralisti, Rossi, Banzatti, Frassati, sono pronti a lottare per quella «causa santa» e Pier Giorgio risponde a Mario Attilio Levi con un pugilato, rispettoso di tutte le forme, all'insulto di « soldino» — cioè venduto alla Germania — lanciato contro il padre dall'oggi famoso storico. 

Purtroppo l'Ortigara non si fa attendere e Pier Giorgio di fronte a quell'eccidio dei «suoi» cinquemila alpini chiede alla cameriera Natalina Novo — che aveva perso un fratello in guerra - se fosse disposta a dar la vita per la fine del conflitto. Alla risposta negativa egli ribatte: «Io la darei invece oggi stesso!».




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