Su Pier Giorgio Frassati - "Tricolore sfregiato per ordine del Governo...".



A Roma nel settembre 1921 Pier Giorgio Frassati partecipò al congresso della Gioventù Cattolica assieme ad altri 50 mila giovani; il piano è di partecipare alla Messa nel Colosseo e poi andare in Vaticano da Papa Benedetto XV, ma il ministro dell’Interno vieta il corteo e l’assistente della Gioventù Cattolica mons. Pini celebra la Messa sul sagrato di San Pietro e l’incontro con il Papa avviene nei Giardini vaticani. Il corteo dei giovani fu attaccato dalla Guardia regia e Pier Giorgio difende la bandiera del Circolo «Cesare Balbo». Fermato e trattenuto con altri giovani, si viene a sapere che è il figlio dell’ambasciatore a Berlino; gli of­frono allora la libertà, ma Pier Giorgio rifiuta. Il giorno dopo appende un cartello sull’asta della bandiera offesa: «Tri­colore sfregiato per ordine del governo».

Renato Vuillermin, responsabile piemontese del­la Gioventù Cattolica, racconta al quotidiano cattolico «Il Momento» dell’11 settembre 1921: «Il tricolore del nostro circolo, portato da Pier Giorgio Frassati, è preso di mira da un gruppo di agenti che l’afferrano tentando di spezzare l’asta e sgualcire il drappo. Pier Giorgio grida: “Mi strappano il tricolore!”. Un urlo incomposto si eleva, irrom­pe come furiosa marea e rapidi i nostri giovani balzano sul ves­sillo già sgualcito, lo strappano di mano ai violenti inalberandolo come un trofeo di guerra. In questo trambusto non poche furono le vittime: Pier Giorgio Frassati rimase pesto e contuso, io rice­vetti una bastonata il cui segno è ancora visibile, il figlio dell’on. Brusasca lacerazioni e contusioni, il figlio dell’on. Bovetti per­cosso, sacerdoti e compagni feriti, arresti in massa».


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