Su Pier Giorgio Frassati - Non ha scordato la preghiera quotidiana.
Si partì per Oulx una sera alle h. 18. Si doveva giungere verso le 22. Causa la neve abbondantissima il treno si dovette fermare, proseguire lentamente, n'arrestarsi: si giunse alle ore 6 del giorno seguente. Si passò così tutta la notte in viaggio. Fu una notte indimenticabile. Per la prima volta vidi chiaramente, non per merito mio, ma per merito di Clementina Luotto, che Giorgio, oltreché essere un bravo giovane, ottimo amico, allegro e simpatico, aveva in sé qualcosa di speciale, di superiore, direi quasi di soprannaturale. Noi stavamo al caldo nel vagone, ed egli fuori, sotto la neve; aiutava al trasporto dei bagagli nel treno unico che stava formandosi. Noi si sonnecchiava, ed egli, sempre coperto dalla sua giacca da vento, passeggiava lungo i vagoni declamando versi di Dante, Marrani, D'Annunzio. Alla fine entra nello scompartimento: rumorosamente come era suo naturale. I dormienti si arrestano, protestano, lo zittiscono. Egli si pone in un angolo, in silenzio, vicino a Clementina Luotto. Crediamo che egli dorma, ma la vista della corona pendentegli dalle braccia conserte ci avverte che Giorgio non ha scordato la quotidiana preghiera.
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