La festa di PGF va avanti - 4

Cari amici,
sabato sera è passata una valanga... di vita, è il caso di dire!
Il prof. Giuseppe Noia ci ha allargato la vista a cose che neppure immaginavamo e che temevamo, spesso pavidi e un po' "mosci", di nominare. I segreti della vita, il gusto di difenderla con ogni nostra energia, il gusto di amarla anche quando tutti ti dicono che non serve a niente anzi è di peso (non è vero! non è vero per niente! il prof. Noia ce lo ha dimostrato in soldoni!).

Stasera tocca all'educazione e ai nostri amici della Santa Caterina, l'associazione di promozione sociale di cui fanno parte alcuni dei nostri. Parleremo di emergenza educativa, di storie belle e vere, e sapremo che sono possibili e gustose.

Domani la giornata della Gagliarda, la società sportiva più simpatica del mondo, che porta il nome della squadra di pallone di Don Camillo (uno dei nostri, ormai!).

Che bello, quante cose belle! Venite, saremo tutti amici!

Commenti

Uomo Sàpere ha detto…
Io c’ero e c’ero per caso. E per caso ho assistito all'incontro in una maniera che definirei “emotiva e basta”.
Ho riflettuto soprattutto dopo, a mente fredda, sulla grandiosità e sull’ineffabile opportunità che mi era stata offerta dal caso quella sera.
Pensavo: è talmente immensa la vita umana quanto inutile, saccente, sprezzante e volgare l’opinione urlata di molti altri ominucoli prestati alla scienza, ad una certa cultura prevaricatrice, alla nuova generazione di giornalisti illuminati e illuministi.
Ma perché mai, mi chiedo, il prof. Noia (il cui cognome sembra quasi un contrappasso alla sua innata vitalità) deve avere uno spazio piccino piccino e non una platea mediatica adeguata che, non si sa per quale motivo (o meglio si sa…), deve essere concessa solo a quegli scienziati, politici strombazzanti e giornalisti prevaricatori che hanno fatto una larghissima ed esclusiva mostra di sé nella campagna dello scorso referendum sulla legge 40???
Perché l’uomo da bar è condannato alle opinioni imposte dai padroni della verità e non dai conoscitori del sapere? Perché il solo Veronesi ci deve essere imposto quale depositario e divulgatore del pensiero scientifico sul mistero della Vita (o meglio, nel suo caso, della cultura dell’egoismo e della morte)?