..Ma che c'entra la nascita di Gesù col Natale? E' una scemenza!

Stamattina ho letto su Il Giornale una lettera che vi riporto subito qui sotto.
Non è un fatto nuovo (purtroppo)... dejà vu, insomma! Un bambino di IV Elementare esegue un disegno che doveva avere come tema il Natale (o forse è meglio scrivere "natale"?). Inizia allora a disegnare la Natività di Gesù, ma la maestra glielo impedisce a brutto muso, sostenendo che è una "scemenza" associare la nascita di Gesù al Natale (!).
Il fatto però, è di routine (insieme ai crocifissi che volano nel cassetto, i presepi fuorilegge, come pure la bistecca di maiale e le recita con gli Angeli, i pastori e i Magi...).
Oggi la società "sana" è definibile iperpacifista e iperbuonista, quella cioè dell'apertura al Dialogo e alla Multiculturalità,... questo episodio fa capire che tipo di radice ha quella pace e quella bontà.
Insomma la nostra società tollera tutto e tutti, ma non i cristiani e il cristianesimo.
Ma, non preoccupiamoci, anche questo non è una novità,... ci avevano già avvisato molti anni fa.
(g.g.)


"Caro Direttore,
sono un Vostro lettore «da sempre» ed invio la presente per segnalarvi quello che a mio avviso, è un fatto molto grave avvenuto in questi giorni nella scuola elementare Villani di Firenze, ove mio figlio Alessandro di anni 9 frequenta la classe IV C.La maestra di disegno ha nei giorni scorsi invitato gli alunni a fare un disegno che rappresentasse il Natale e mio figlio si stava quindi accingendo a rappresentare la «Natività di Cristo» quando è intervenuta detta maestra «vietando» al bambino di disegnare «Gesù bambino».Mio figlio è rimasto molto amareggiato da questa vicenda, anche perché non è riuscito a comprendere la ragione di tale assurdo divieto ed ha riferito il proprio turbamento a noi genitori.Pensando l'incidente si fosse verificato per un equivoco, mia moglie si è quindi recata personalmente a parlare con la maestra di disegno ma questa, appresa la ragione del colloquio, si è «inalberata» affermando che sarebbe «una scemenza» (testuali parole) voler rappresentare la nascita di Gesù Cristo ed associarla al Natale (ma a cos'altro andrebbe associato il Natale? Al solstizio di inverno?), poiché in tal modo si rischierebbe di offendere il sentimento religioso di chi non è cristiano.In ogni caso, a detta della maestra di disegno medesima, le insegnanti sarebbero obbligate ad impedire qualsivoglia rappresentazione religiosa, anche nei disegni e addirittura gli insegnanti di «Religione» non potrebbero parlare di Gesù Cristo agli alunni. Richiesta di indicare quale mai fosse la norma cui faceva riferimento, la maestra medesima ha girato le spalle e se ne è andata senza neppure salutare. Il giorno dopo, anche l'insegnante di Italiano è intervenuta in classe sull'argomento, dicendo agli alunni che «le maestre sono stufe delle "scemenze" delle loro mamme».Non ho parole per commentare l'accaduto. Non condivido che nelle nostre scuole il Natale non sia più rappresentato come quando ero bambino io (quarant'anni fa) con recite e canti dedicati alla nascita di Gesù, ma ritengo che costituisca un vero atto di violenza morale impedire ad un bambino di 9 anni di rappresentare in un disegno la Natività, specie in un disegno che la maestra stessa ha detto doveva essere dedicato al Natale e portato a casa dalle rispettive famiglie.
Walter Vecchi" (Da Il Giornale del 12/12/2007)

Commenti

Gianni Comoretto ha detto…
Gentile signor Frassati,

conosco questo episodio perchè ho la fortuna di conoscere l'insegnante. La sua colpa, ritenere l'immagine di Gesu' poco adatto ad un addobbo natalizio da attaccare sulla porta della classe (non un disegno da portare a casa). Forse un eccesso di zelo estetico, con cui le colleghe si sono scontrate talvolta nella disposizione dei sussidi didattici in classe.

Ma la colpa piu' grave e' probabilmente quella di non aver dato sufficientemente retta alla madre del bimbo, in quanto attesa per i colloqui con i genitori di un'altra classe, chiedendole di tornare in un momento piu' opportuno.

Le frasi citate sono un processo alle intenzioni, l'insegnante non le ha mai pronunciate. La frase della collega si riferiva a litigi tra alunne, non c'entrava con l'episodio.

Ho appena compilato un CD con canzoni natalizie per quella classe, con versi tipo "Gesu' bambino, il dono d'amore piu' grande". Proprio le frasi che una maestra anticattolica propina a dei bambini per indottrinarli.

Ma nel frattempo le insegnati e il loro direttore didattico sono finite sotto inchiesta formale, grazie ad un genitore che ha capito molto bene lo spirito del Natale, (e che ha evidentemente buoni addentellati giornalistici).

Cordiali saluti e buon Natale. Le insegnanti purtroppo dubito potranno trascorrerlo serenamente.

Gianni Comoretto
Anonimo ha detto…
Gentile signor Comoretto, siamo un gruppo di ragazzi delle scuole superiori che partecipano a questoblog, rispondiamo al suo commento, accettiamo che ci sia stato un equivoco, ma a noi interessa sapere una cosa: si può disegnare Gesù ed esporLo a scuola (anche se esteticamente non gradevole)? C'è questa possibilità o no nella scuola di oggi o dobbiamo temere di offendere qualcuno?

Nell'occasione porgiamo gli auguri di Buon Natale
Gianni Comoretto ha detto…
Non sono nella testa dell'insegnante, e non so per che considerazioni (se pure lo ha fatto) lei abbia preferito che l'alunno disegnasse un albero invece del Bambino.

Ma in quella porta, come ho potuto vedere personalmente, un'immagine della Nativita' insieme alle stelle comete e agli alberi c'e', e nessuno ha obiettato.

Temo non si sia trattato di un equivoco, purtroppo, anche se lo spero. Se si ha il sospetto di aver capito male non si mobilitano deputati e giornalisti, non arriva una ispezione.

Non so onestamente se sia giusto imporre un'immagine nel caso ci siano persone a cui dia fortemente fastidio (es. in classi dove ci sono bambini testimoni di Geova). Non era questo il caso. In quella classe si parla del Natale con naturalezza, e magari come veicolo per parlare di valori che vanno al di la' del nostro credo religioso e che sono condivise anche dall'insegnante laica, oltre da quelle credenti.

Comuque nel cattolicissimo Friuli della mia infanzia non c'era un presepe in classe, semplicemente nessuno ci aveva pensato. E nessuno si sentiva impedito nei propri sentimenti religiosi (anche perche' c'era l'ora di religione.

Mi scuso se non riesco a proseguire la discussione ma non sono nelle condizioni di spirito per farlo
Anonimo ha detto…
Torno sull'argomento perchè mi interessa l'argomento ed ho un bambino piccolo che tra un pò inizierà la sua avventura nella scuola...
A parte che il genitore del bambino dell'episodio ha solo scritto una lettera al giornale e non credo che abbia particolari agganci.
Ciò detto penso che testimoniare quello che si E' e Quello in cui si crede è una Missione a cui il Papa ci richiama spesso anche negli ultimi giorni e se già da piccoli si è educati a ciò questa è un'opera meritoria per loro che li avvicina al Paradiso.
LA scusa di non offendere glia altri è proprio idiota, tutti possono dire di tutto a tutti però
si vuole imporre ai cattolici di non dire nulla, se proprio vogliono parlare allora si parli solo di valori comuni.
Ma c'è un problema grosso!
Noi non conosciamo alcun valore, noi abbiamo uncontrato Dio che si è fatto Uomo, e la nostra vita è cambiata, e chi ci è vicino è cambiato.
Stasera festeggiamo il Santo Natale, Dio che tramite la MAdonna ci viene incontro. Un bambino piccolo che ci salva.
Che Bello.
Auguri a tutti.
Walter Vecchi ha detto…
Rispondo al Sig. Gianni Comoretto di cui apprezzo la dedizione alla sua a-mica maestra.
Debbo però chiarire che l’amicizia è una bella cosa, ma non è giusto che porti a stravolgere la verità.
La maestra è stata temporaneamente sospesa solo dopo che aveva ammesso i fatti contestati rilasciando una confessione scritta.
In altri “blogs” il Sig. Comoretto ha scritto che il disegno era troppo grande o che il bambino sarebbe andato “fuori tema” (Gesù non c’entra col Natale?). Qui fa riferi-mento ad una questione estetica (cosa ci sarebbe di non bello nella Natività?)
Ebbene Sig. Comoretto, con gli ispettori la maestra ha riconosciuto di avere vietato di disegnare Gesù bambino perchè era sua opinione che qualunque riferimento reli-gioso fosse vietato. E si è lamentata di essere l’unica a “pagare” per una prassi con-solidata nella scuola Villani.
Le da lei tanto ammirate insegnanti della scuola Villani mi hanno inviato a casa una lettera firmata genericamente dai docenti del circolo 12 in cui paragonano chi come mio figlio ha solo chiesto ed insistito per poter disegnare la Natività a chi in nome di ciò che pensa autonomamente “propone ogni sorta di azione”. Insomma, mio fi-glio ha manifestato un intento criminale volendo disegnare Gesù?
Questo atteggiamento inqualificabile mi ha costretto a trasferire mio figlio presso una scuola privata, ed è stata una scelta dolorosa perchè sinora ero sempre stato un sostenitore accanito della scuola pubblica.
Mi creda Sig. Comoretto, questa vicenda oltremodo triste non va risolta negando la verità dei fatti ma lavorando attivamente perchè certe aberranti interpretazioni laici-ste non si ripetano in futuro, nell’interesse e per il bene di tutti .
Buona Pasqua.
Walter Vecchi

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