Un ricordo di Gabriella Spina di Acquaviva Picena, ultima perla preziosa di Santa Gemma.

Una breve necessaria premessa.

Gabriella Spina, morta il giorno di Sabato Santo 2025, era l'ultima "signorina" di Santa Gemma, l'opera nata a san Benedetto del Tronto ed estesasi a Tormini di Roè Volciano (BS) grazie al sambenedettese don Vittorio Francesco Massetti, "Franz" per Pier Giorgio Frassati, di cui volle seguire la testimonianza appassionata, ed al dott. Giuseppe Filippini.

Ho avuto modo di conoscerla e di volerle bene quando mia moglie lavorava presso il Centro di Formazione Professionale "San Giuseppe" di Tormini di Roè Volciano negli anni 1989 - 1994. Avemmo modo di parlare della sua vita ed in particolare della sua vocazione, della forza della testimonianza di chi aveva conosciuto Pier Giorgio Frassati, ed anche di cose minime, simpatiche, fino a rinfrescare il nostro caro dialetto che lei tanto amava. Con lei c'era anche Piera Gaioni, e le ricordo tutte e due con affetto sincero gratitudine.

Gualtiero Comini, attuale presidente della Cooperativa Sociale "San Giuseppe", ne stila una memoria breve ma significativa. Lo ringrazio a nome di tutti i tipi loschi.

Marco Sermarini 

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Gabriella nasce ad Acquaviva Picena un bellissimo borgo medievale a pochi km da S. Benedetto del Tronto. Da giovanissima accetta la chiamata venuta da Dina e don Vittorio Massetti e si vota per il servizio ai piccoli. La sua è una vocazione laicale. Lei ogni anno ricordava quel giorno della sua consacrazione.

Entra in servizio nella Casa Famiglia Santa Gemma Galgani di S. Benedetto fatta sorgere negli anni '40 dal sacerdote sanbenedettese don Vittorio che da studente uni universitario a Torino fu l'amico più intimo del beato Pier Giorgio Frassati.

Dopo qualche anno viene spedita al nord a Tormini di Roè Volciano in provincia di Brescia dove opera dal 1963 la prima cooperativa sociale in Italia la S. Giuseppe. Ricordo che la seconda cooperativa sociale in Italia fu la casa famiglia S. Gemma Galvani. 

L'intuizione, antesignana dei tempi, di istituire una cooperativa di solidarietà sociale, che opera a favore di persone esterne alla cooperativa fu una intuizione del salodiano Giuseppe Filippini e di don Vittorio. I due si erano conosciuti quando don Vittorio venne chiamato da padre Agostino Gemelli a dirigere il collegio universitario maschile della Cattolica l'Augustinianum dove studiava da studente il Filippini.

Gabriella si dedica come maestra d'asilo presso la scuola dell'infanzia fatta sorgere dai dipendenti della cooperativa di lavoro Scar per i loro figlioli, cooperativa che era associata alla Cooperativa S. Giuseppe.

Quando la casa famiglia S. Gemma di S. Benedetto decise di inviare al nord, per alcuni anni alcuni suoi ragazzi, Gabriella venne ingaggiata come mamma per accudire a questi fanciulli. Si parlò allora di S. Gemma.

Venne a un certo punto affiancata da una maestra salodiana. Piera Gaioni, e le due crearono un connubio che si protrasse fino alla loro morte.

Terminato questo servizio Gabriella si dedicò ad accudire i ragazzi che frequentavano la scuola professionale Scar nel servizio alla mensa. Fu il suo un servizio generoso e diuturno a servizio dei piccoli, in obbedienza alla sua vocazione iniziale.

Quando l'età fu avanzata, nell'appartamento sito nell'edificio della Cooperativa S. Giuseppe, essa visse la sua vecchiaia unitamente alla compagna Piera.

Quando la cooperativa fece sorgere una cappella intitolata al beato Piergiorgio Frassati, con il dono della presenza del Santissimo, essa ne divenne una custode impareggiabile e devota.
Piera per alcuni anni andò in quella di Salò a dare una mano alla scuola elementare S. Giuseppe che la cooperativa aveva ereditato dalle Suore Ancelle.

Per anni ho frequentato la casa in cui vivevano, in perfetta armonia Piera e Gabriella e sempre ne ricavavo motivo per ringraziare il Signore di questa preziosa presenza e silenziosa testimonianza. Da qualche anno la nipote di Piera la fece ricoverare presso la Casa di Riposo di Gavardo, dove ha concluso la sua lunga e feconda esistenza. Con Gabriella andavamo spesso a trovarla.

La nostra Gabriella ha avuto il dono di salire al Cielo nel giorno di Sabato Santo.

L'avevo vista Giovedì Santo e mi sembrava stesse relativamente bene, era infatti in piedi- Poi il venerdì Santo ha avuto un po' di febbre e l'infermiere che la vistava periodicamente ha suggerito il ricovero al Pronto Soccorso. Le hanno diagnosticato una polmonite. L'indomani mattina è spirata serenamente. Come aveva meritato. Invece di trascorrere la Pasqua in ospedale l'ha celebrata in Paradiso.

Gabriella ha lasciato a tutti noi della cooperativa (per più di cinquanta anni) un esempio di totale dedizione a Dio. La preghiera quotidiana era il suo rapporto costante con Dio.

Ora da lassù prega per tutti noi. 

Ricordo che delle signorine di S. Gemma (le mamme) Gabriella era l'ultima. Ora quella storia è da rimandare ai posteri.

Gualtiero Comini socio anziano della cooperativa S. Giuseppe 

Tormini, 3 maggio 2025.

Gabriella Spina


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