Gavardo 2020, tappa 4

Finalmente siamo al presepe. Quest'anno è stata ricreata Matera.
Tutto fatto dai nostri amici volontari.
Con la piazza di San Pietro Caveoso e i sassi di Matera e in primo piano la natività.
Un lavoro veramente grande, e questo mi ricorda il nostro viaggio a Firenze e tutta la storia dei lavoratori anonimi delle varie cattedrali. Gente comune, gente umile, gente come noi e come gli amici del Borgo del Quadrel.
Chesterton diceva:"Dio ama la gente comune, e per questo ne ha fatta molta".
Caio ci ringrazia che da venti anni torniamo sempre qui, ricordiamo anche Andrea, Cesarone e Orlando, che da lassù ancora controllano l'operato, e che abbiamo salutato poi al cimitero.
Caio di ricorda che il presepe è anche un modo per avvicinare la gente a Gesù, con la promessa di farlo l'anno prossimo e di esserci anche noi.
Grati di essere amici, Giorgio ci ricorda che siamo qui per un altro motivo, abbiamo fatto insieme un progetto dove Claudio è sceso da noi per insegnarci a fare i presepi, risvegliando l'entusiasmo dei nostri ragazzi, oltre allo scopo artigianale, l'intento è stato quello di approfondire il Natale, e spiegare il significato del presepe e perché è buona cosa farlo.
Grazie a Caio che ha risvegliato in noi tante piccole cose belle.
Grato di essere amici, nel vedere i presepi fatti e anche i genitori della scuola contenti.
Daniela ci ricorda il lavoro fatto a Barbalbero: "

Al cimitero Caio ci ricorda gli albori di questa amicizia, a partire dalla SCA e da Federica Graci, che con il suo pressing invitava a scendere a San Benedetto e a partecipare a questa rissa mal organizzata.

Tanti amici quassù, ogni volta è un dejavu, ma di quelli belli.
Grati di essere amici, per la gloria di Dio.

PS: in extremis, abbiamo aggiunto una nuova tappa: Casa Fam. Capriotti (detto Capra) a Desenzano.

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