Vivere e non vivacchiare, dice Pier Giorgio... Sì, ma il Papa ce lo ricorda.


"Vivere per davvero, vivere un'esistenza nobile... Quanti giovani cercano di vivere e poi si distruggono andando dietro a cose effimere". 

Lo ha sottolineato il Papa nell'udienza generale del 13 Giugno 2018, iniziando un nuovo ciclo di catechesi sui Comandamenti e incentrando la sua meditazione sul desiderio di vita piena.  
"La voglia di vivere. Alcuni - ha affermato Francesco - pensano che sia meglio spegnere questo impulso, perché pericoloso. Vorrei dire, specialmente ai giovani: il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità, pusillanimità". "Un giovane mediocre è un giovane con futuro o no? No, rimane lì, non cresce, non avrà successo - ha commentato -. La mediocrità, la pusillanimità, quelli che hanno paura di tutto. No, questi giovani non andranno avanti. Mitezza, forza, e niente pusillanimità, niente mediocrità". 

"Il beato Pier Giorgio Frassati- ha spiegato - diceva che 'bisogna vivere, non vivacchiare'. I mediocri vivacchiano".

"Bisogna chiedere al Padre celeste per i giovani di oggi il dono della sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, dove andrà l'umanità?". Così il Papa nell'udienza generale. "Ma a casa, nelle vostre case - ha proseguito -, quando si vede un giovane seduto tutti i giorni, cosa pensano il papà e la mamma: 'questo è malato', e lo portano da un medico". "Dove andrà l'umanità con giovani quieti, non inquieti? Dove andrà?", ha quindi domandato.

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