Un po' di auguri...

Vi proponiamo qualcuno dei messaggi di auguri che ci stanno pervenendo dai tanti amici sparsi in giro per il mondo. Ve ne facciamo parte perché sono belli e rendono l'idea di quale amicizia corre tra noi e i nostri amici.

Anzitutto vi proponiamo i begli auguri di don Primo Soldi, parroco di Santa Giulia a Torino e autore della bellissima biografia di Pier Giorgio "Verso l'Assoluto - Pier Giorgio Frassati", una delle persone che possiamo considerare le levatrici della nostra Compagnia (è attraverso il suo libro che la maggior parte di noi ha conosciuto Pier Giorgio):

"Carissimi Tipi Loschi, chi vi incontra, incontra un'umanità diversa che rimanda a quella esuberante e lieta del beato Pier Giorgio Frassati, un'umanità che colpisce perché corrisponde alle esigenze strutturali del cuore. Chiedo per voi e voi chiedetelo per me che i Santi ci aiutino ad un passo avanti nella fede e nell'amore a Cristo, alla Chiesa, al Papa, ai nostri fratelli uomini che di Gesù hanno una grande nostalgia. Vostro Don Primo".

Poi vi segnaliamo gli auguri del carissimo Mons. Giancarlo Vecerrica, Vescovo di Fabriano - Matelica e amico della prima ora della Compagnia, che ci ha inviato il suo bel messaggio di Natale dal titolo "Egli si è mostrato", e che consigliamo a tutti di leggere.

Inoltre abbiamo i simpaticissimi auguri di Piergiorgio (detto Lolli) Bighin, il nostro amico di Chioggia. Una precisazione: il nostro "capo", Marco Sermarini, e Lolli si apostrofano l'un l'altro con nomi de Il Signore degli Anelli, Marco è lo stregone Gandalf e Lolli è Barbalbero. Eccovi gli auguri di Lolli:

"Carissimo Gandalf,
un Barbalbero lento come me non ti sta dietro... Vedo le tue mail affastellarsi l'una sull'altra, una più bella dell'altra, cerco di rispondere come posso (e posso poco).
Però ci sono, con tutto il cuore, vi sento vicini e vi voglio bene (non un bene sentimentale ma un bene che nasce dal giudizio...).
Ti faccio i miei più cari auguri di Buon Natale, a te e a tutta la sciamannata Compagnia dei Loschi cui mi lega il mio patrono Piergiorgio di cui porto come posso il nome, convinto come mi hai che quando vale la pena di fare una cosa, vale la pena di farla male! Così sono contento di fare del mio peggio. Ciao un abbraccio. Salutami Federica e la tribù. Barbalbero Piergiorgio".

Tutto bello, no?

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