ZENIT - IL BEATO FRASSATI PARLA AI GIOVANI DI OGGI

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Il Vescovo Fisher riflette su uno dei patroni della GMG


SYDNEY, venerdì, 11 luglio 2008 (ZENIT.org).- Il beato Pier Giorgio Frassati, che ha vissuto nella carità e nella generosità un secolo fa, toccherà la vita di una nuova generazione, ha affermato il coordinatore della Giornata Mondiale della Gioventù.
Il Vescovo ausiliare di Sydney, Anthony Fisher, lo ha dichiarato il 4 luglio nella chiesa di San Benedetto in occasione della festa del beato alla presenza delle sue reliquie. Il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney, ha presieduto la celebrazione eucaristica.
Il corpo del beato, uno dei 10 patroni della Giornata Mondiale della Gioventù, è stato trasferito da Torino a Sydney per la GMG. Le reliquie non avevano lasciato la città piemontese dalla morte di Frassati, nel 1925.
Il corpo, trovato incorrotto 60 anni dopo la sua sepoltura, verrà venerato nella cattedrale di St. Mary il 22 luglio.
“Pier Giorgio ha compiuto in poco tempo straordinari progressi nella fede, nella speranza e nella carità”, ha affermato il Vescovo Fisher.
Il presule ha ricordato che quando Papa Giovanni Paolo II ha beatificato Frassati nel 1990 lo ha definito “l’uomo del nostro secolo, l’uomo moderno, l’uomo che ha tanto amato”.
“Le fotografie nella nostra chiesa mostrano un giovane bello e robusto con occhi penetranti e un sorriso contagioso”, ha continuato il Vescovo. “Pieno di gioia e di energia, pieno di Dio e con la passione di condividerLo con gli altri: di fronte a questo, la sua morte all'età di 24 anni è stata una tragica perdita”.
“Eppure siamo qui, dall'altro lato del mondo, a celebrarlo a causa di ciò che ancora ci dice. Per ora vive da 107 anni”.
Santità e divertimento
Il Vescovo Fisher ha anche raccontato come sia arrivato a conoscere il beato. “L'ho incontrato per la prima volta nei poster delle cappellanie universitarie dell'Australia”.
“I giovani erano attirati dal modo in cui faceva apostolato anche andando a cavallo e scalando montagne, andando alle feste o giocando in piscina. Le ragazze sembravano attratte dal suo aspetto e dal suo carattere”.
“I giovani cattolici amavano l'idea che si potesse essere santi anche da giovani, e che si potesse unire la passione per Dio e il servizio agli altri al normale desiderio di divertimento di un giovane. Sentivo di doverlo conoscere meglio”.
Il Vescovo ha raccontato brevemente la storia del santo, nato nel 1901 in una famiglia agiata di Torino. Il padre era agnostico, la madre cattolica, anche se “non incline al livello di devozione o di carità [del figlio]”, ha detto il Vescovo Fisher.
“Dispiace che i suoi genitori non comprendessero la sua pietà e avessero un matrimonio difficile”, ha detto il Vescovo. “Come molti giovani oggi, doveva trovare dentro di sé quei doni dello Spirito Santo che lo avrebbero portato alla maturità”.
“Diede il denaro ricevuto per la laurea ai poveri”, ha continuato il Vescovo Fisher. “Quando i suoi amici gli chiedevano perché viaggiasse in terza classe sui treni replicava con un sorriso 'Perché non c'è la quarta classe'”. Dava ai poveri anche i suoi titoli di viaggio.
Rarità
Il Vescovo australiano ha raccontato che padre Martin Stanislaus Gillet – futura guida dell'Ordine Domenicano – incontrò Frassati quando questi era uno studente universitario. Il domenicano disse che il giovane lo aveva colpito “con il suo fascino particolare. Sembrava irradiare una forza d'attrazione […]. Tutto in lui brillava di gioia, perché derivava dalla sua splendida natura il fatto di sbocciare alla luce di Dio”.
“Padre Gillet pensò che Pier Giorgio fosse raro tra gli universitari nel suo anelito per il temperamento sovrannaturale e vero di un apostolo. [... Pronto] a pensare, sentire, amare, essere generoso, con tutto l'impeto e le risorse della natura e della grazia”, ha detto il Vescovo Fisher.
“Forse dopo la Giornata Mondiale della Gioventù questo non sarà così raro tra i nostri universitari”, ha aggiunto.

Frassati è morto il 4 luglio 1925, sei giorni dopo aver contratto la poliomielite da uno dei malati che assisteva.
Il Vescovo ausiliare di Sydney ha detto che al suo funerale erano presenti tutte le persone più importanti di Torino, “ma con loro sorpresa, quando sono uscite dalla chiesa, le strade erano piene non di persone dell'élite, ma dei poveri e dei bisognosi che egli aveva servito nella sua breve vita”.
“I poveri rimasero allo stesso modo sorpresi di vedere che era di una famiglia ricca”, ha detto il Vescovo. “Sono stati loro a chiedere all'Arcivescovo di Torino di avviare il suo processo di canonizzazione”.
“Ora parla a una nuova generazione”, ha concluso il presule, “e onora la nostra Giornata Mondiale della Gioventù con il suo patronato e la sua testimonianza”.

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