Gli ultimi giorni di Pier Giorgio Frassati

"Anche quella notte Pier Giorgio dormì finestre spalancate, e quando Mariscia salì a destarlo lo trovò avvolto dal sole. <<Alle sette e mezza venga a svegliarmi, - e si era raccomandato, - devo alzarmi a qualsiasi costo>>.
Ma la morte aveva irriso ai suoi propositi: quel giorno avrebbe raccolto il corpo della nonna e fissato appuntamento per quello di Pier Giorgio...
E come la donna lo esortò ad aprire gli occhi, egli rispose: <<<Non sto bene. Ho dormito poco anche stanotte.>> ...Mariscia corse a prendere il termometro: trentotto e otto. Ci ostinavamo tutti a credere in una leggera influenza. Nostra madre si recò a trovarlo alle otto. Altri affanni, altri pensieri occupavano la sua mente...seppe della febbre senza impressionarsene. <<Bisognerà dargli un purgante>>, disse.
Il farmaco gli fu inflitto. E mentre sorbiva i sali acidi come un insulto, non si difese dalla loro inutilità, non richiamò la mamma...al terribile male spalancò in silenzio le braccia perché nessuno ne scoprisse la presenza.
...Subito dopo il male si manifestò crudelmente. Era l'ora del pasto. Pier Giorgio rifiutò la minestre per quei sali purgativi...Ero con lui e li vidi sparire insieme a un sorso di brodo. Tentava così di guarire ad ogni costo e subito...
...Anche negli ultimi giorni, per nostra colpa, si perpetuò la sua vita segreta e silenziosa. Con la rinunzia alla consolazione, al lamento, al conforto di una mano familiare che stringesse la sua e di una persona cara che gli fosse vicina nella triste attesa della morte, anche le sue ore estreme rimasero un segreto tra l'anima e Dio."
Dal libro "Una vita mai spenta" di Luciana Frassati

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