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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Dio, palla e famiglia - Perché il fuorigioco è la prova dell’esistenza di Dio

Da Il Foglio di giovedì scorso - Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro un po' scherzano, un po' no. Citano Mourinho (e su questo si potrebbe discutere molto... ). Citano una società sportiva (la Gagliarda) che è nell'immaginario collettivo degli amanti di Guareschi (quindi anche nostro) e che alcuni amici hanno voluto riprendere, in quel di San Benedetto del Tronto (sì, esiste la Gagliarda Sambenedettese... ). Citano anche Chesterton , col suo San Tommaso d'Aquino, e su questo non si discute. Allora li citiamo noi, a nostra volta. Rileggere san Tommaso e scoprire che non c’è niente di meglio di Mourinho, Maicon e Milito per capire i Vangeli Sunteggiata senza tradimenti, la prima delle cinque prove dell’esistenza di Dio che san Tommaso d’Aquino pone al principio della Summa dice così: “Tutto ciò che si muove è mosso da un altro (…). Se dunque l’essere che muove è anch’esso soggetto a movimento, bisogna che sia mosso da un altro, e questo da un terzo e così via. Ora, n

Il Papa alle università: "No lobby della ricerca"

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di Andrea Tornielli - Il Giornale Praga - Oggi la ricerca accademica è costretta «a piegarsi alle pressioni di gruppi di interesse ideologici e al richiamo di obiettivi utilitaristici a breve termine». Nel secondo giorno della sua visita nella Repubblica Ceca Benedetto XVI torna professore, incontra il mondo accademico nella sala Vladislav del castello di Praga e pronuncia un discorso sul rapporto fede-ragione e sul ruolo del cristianesimo nella nascita dell’università. Ad ascoltarlo ci sono professori e studenti dell’ateneo Carlo, fondato nel 1347 da Clemente VI: in occasione dell’ultima visita nel Paese, nell’aprile 1997, Giovanni Paolo II donò al rettore l’originale della bolla di fondazione. Ratzinger riconosce il ruolo che gli universitari hanno avuto nel crollo del totalitarismo, e aggiunge: «Chi vi parla è stato un professore, attento al diritto della libertà accademica e alla responsabilità per l'uso autentico della ragione». Il Papa, che ha fatto il suo ingresso nella sala

Il Papa nella Repubblia Ceca.

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Il Papa gode del sostegno del buon popolo cristiano, ed anche del nostro, per quanto piccolo voglia essere... Quando si vede l'affetto con cui il Papa viene accolto nei luoghi dove egli si reca, si capisce bene che certa stampa va decisamente contro di lui coscientemente ed in base ad un disegno diabolico. Il buon popolo cristiano, ripetiamo, segue ed ama il Papa. Certi uomini di chiesa dovrebbero tenerlo ben presente e riflettere sulla loro collaborazione più o meno inconsapevole a disegni errati. Diceva il grande Chesterton: " Il male vince sempre grazie agli uomini dabbene che trae in inganno; e in ogni età si è avuta un'alleanza disastrosa tra abnorme ingenuità e abnorme peccato ". (G. K. Chesterton, Eugenetica ed altri malanni )

Pier Giorgio vivo - 25

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In onore dell'anniversario della S.A.M.I. In queste gite domenicali, oltre all’immensa soddisfazione personale, Pier Giorgio mirava a un altro scopo, noto a lui solo, oltre che ha Dio: allontanare, almeno per un giorno, quei giovani amici dagli eventuali pericoli morali insiti nella vita di città, e si può esser certi che quelli che uscivano con lui tornavano a casa migliori. si può dire che tutto ciò che ideava era un’emanazione dello zelo per la salvezza delle anime. non tener presente questo, significa non aver capito bene Pier Giorgio.

Benedetto XVI: «Il divorzio mina la crescita dei figli»

Da Avvenire - neretti e corsivi nostri. Il Papa è l'ultimo difensore della ragione. Parlando a un gruppo di vescovi brasiliani in visita in Vaticano, Benedetto XVI ha detto oggi che Secondo il Pontefice il divorzio e le famiglie allargate rovinano la vita di molti bambini, " che si sentono orfani non perché figli senza genitori, ma perché figli che ne hanno troppi ". I bambini che vivono in " famiglie allargate " o che provano l'esperienza del divorzio dei genitori sono " privati dell'appoggio dei genitori, vittime del malessere e dell'abbandono e si sentono orfani non perché figli senza genitori, ma perché figli che ne hanno troppi " . La famiglia che si fonda sul matrimonio tra uomo e donna è " assediata " , secondo il Papa che denuncia anche "la profonda incertezza" nel "mondo secolarizzato" "specialmente da quando le società occidentali hanno legalizzato il divorzio". In passato più di una volta

Kersi di Mumbai, lo zoroastriano convertito da Padre Pio

di Nirmala Carvalho Kersi Francisco Pio Mistry a 25 anni incontra il santo di Pietrelcina e decide di farsi cristiano. Chiama Padre Pio la “mia Stella di Betlemme”. A S. Giovanni Rotondo, nella cella del santo, è ancora appeso il crocifisso che Kersi ha regalato al santo frate. Mumbai (AsiaNews) - “Per l’inspiegabile misericordia di Dio ho avuto l’incredibile privilegio di essere un buon amico di Padre Pio”. Kersi Francisco Pio Mistry ha 71 anni. Proviene da una famiglia di parsi, devoti zoroastriani. Sin da piccolo è stato introdotto dalla madre ai testi sacri dell’Avesta. La sua casa paterna, nel centro di Mumbai, sorge affianco al principale tempio cittadino delle religione di Ahura Mazda. Per anni lo ha visitato con assiduità, recitandovi le tre orazioni giornaliere e raccogliendosi dopo il tramonto per pregare Dio in silenzio . Kersi non immaginava che la risposta alle sue preghiere sarebbe venuta volando a migliaia di chilometri da Mumbai, in Italia a San Giovanni Rotondo. Oggi K

Fuoco alle polveri! RISORGIMENTO/ Bugie e verità sulla nascita dell’Italia, una questione ancora aperta

Intervista allo storico Luciano Garibaldi mercoledì 23 settembre 2009 - IlSussidiario.net Con un autorevole ed importante articolo che occupava l’intera apertura delle pagine culturali de “il Giornale” di lunedì 21, Mario Cervi ha posto un aut-aut alla polemica sulle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia: se ritenete che il Risorgimento sia stato un disastro – questo il monito di Cervi – allora non celebratelo. Molto efficace anche il titolo che Cervi ha dato al suo articolo: «La patria della discordia». Il suo intervento arriva dopo quelli, decisamente più revisionisti, di Ugo Finetti (secondo cui «la storia d’Italia non inizia nel ‘61») e di Giordano Bruno Guerri, che poneva senza mezzi termini il dito sulla piaga: troppo sangue innocente fu versato dai «piemontesi» con la scusa di abbattere il «brigantaggio». È dunque arrivato il momento di parlare di questo argomento, che va facendosi di giorno in giorno sempre più incandescente. Abbiamo chiesto un parere all

Papa: amare, lavorare e soffrire per la Chiesa senza mai abbandonarla e tradirla

Illustrando la figura di Sant’Anselmo, Benedetto XVI nel discorso all’udienza generale sottolinea che la ricerca teologica deve avere nella fede il suo fondamento. Ci intende fare teologia non può contare solo sulla propria intelligenza. Città del Vaticano (AsiaNews) – Un incoraggiamento ad “amare, lavorare, pregare e soffrire per la Chiesa senza mai abbandonarla e tradirla” e un monito per chi vuole fare teologia. E’ l’insegnamento che viene da Sant’Anselmo, del quale oggi Benedetto XVI ha illustrato la figura alle 8mila persone presenti all’udienza generale e che può sintetizzarsi in quella frase del monaco dell’XI secolo, e “non cerco di capire per credere, ma credo per capire, e se prima non crederò, non potrò capire”. Il Papa ha ricordato che a Roma sull’Aventino sorge l’abbazia benedettina di Sant’Anselmo, che oggi è “luogo di preghiera, studio e governo: le tre attività della vita di Anselmo da Aosta”, del quale quest’anno ricorre il nono centenario della morte. Anselmo è detto

"...ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me..."

Ciao carissimi amici, voglio raccontarvi di un servizio che io ed alcuni miei amici portiamo avanti da un bel po' di tempo che ci fa stare molto contenti (come potete vedere dai filmati): quello della Pelagallo. Cos'è un servizio? Un servizio è: renderci utili come possiamo per ovviare alle necessità dei nostri fratelli più piccoli (o più fragili) o semplicemente aiutare i nostri amici. Vi chiederete perchè torno a parlarvi di questo servizio. Perchè ultimamente i nostri amici più grandi ci hanno rinnovato la proposta di svolgere dei servizi. Svolgere un servizio è il modo più bello per renderci conto di cosa sia importante veramente (vista la nostra tendenza a rattristarci per le cose superflue) ovvero non pensare solo al nostro ombelico. Inoltre il Signore ce lo ha detto ben chiaro: "...ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me...". Come possiamo dire di no ad Uno che ci ha promesso il centuplo quag

Grande tristezza per la morte degli italiani a Kabul

Siamo molto, molto addolorati per la morte dei soldati italiani a Kabul.

Papa Benedetto XVI e gli uomini di chiesa che lavorano per se stessi...

Naturalmente sottoscriviamo integralmente quello che dice il nostro caro Papa. Stralcio dell'Omelia di papa Benedetto XVI di sabato 12 Settembre 2009 La prima caratteristica, che il Signore richiede dal servo, è la fedeltà. Gli è stato affidato un grande bene, che non gli appartiene. La Chiesa non è la Chiesa nostra, ma la sua Chiesa, la Chiesa di Dio. Il servo deve rendere conto di come ha gestito il bene che gli è stato affidato. Non leghiamo gli uomini a noi; non cerchiamo potere, prestigio, stima per noi stessi. Conduciamo gli uomini verso Gesù Cristo e così verso il Dio vivente. Con ciò li introduciamo nella verità e nella libertà, che deriva dalla verità. La fedeltà è altruismo, e proprio così è liberatrice per il ministro stesso e per quanti gli sono affidati. Sappiamo come le cose nella società civile e, non di rado, anche nella Chiesa soffrono per il fatto che molti di coloro, ai quali è stata conferita una responsabilità, lavorano per se stessi e non per la comunità, per

I Tipi Loschi alla Terontola - Assisi! Evviva Gino!!!

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Domenica prossima 13 Settembre 2009 un gruppo dei nostri Loschi iscritti alla Gagliarda Sambenedettese parteciperanno al Ciclopellegrinaggio Terontola - Assisi in memoria di Gino Bartali postino della pace, che vede tra gli organizzatori e i promotori anche Paolo Alberati e Andrea Bartali (il figlio del grande Gino, di fronte al quale ci commuoviamo sempre!), entrambi nostri ospiti alla festa di Pier Giorgio Frassati 2009. Qui il programma della faccenda. La corsa si svolgerà in uno dei tratti che Gino percorreva in bici per portare i lasciapassare falsi agli ebrei da salvare durante la Seconda Guerra Mondiale. Chi è venuto alla festa sa dei gesti che Gino compì per amore di Cristo e del suo popolo, e solo al ricordarli viene un fremito di commozione e di orgoglio (sì, orgoglio di avere tra i nostri concittadini un cattolico a tutto tondo come il Grande Gino). Sono cose che, ci viene da pensare, siamo sicuri Pier Giorgio avrebbe fatto, se avesse potuto (intendiamo sia la bella corsa d

Don Carlo Gnocchi, alpino sulle vette della carità

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Vi proponiamo questo articolo da IlSussidiario.net di Stefano Zurlo, redattore de Il Giornale ed ospite nel 2008 della nostra festa di Pier Giorgio Frassati proprio come biografo di don Carlo Gnocchi. Don Carlo Gnocchi, un vero gigante, verrà beatificato il 25 Ottobre 2009. Lo beatificheranno il 25 ottobre, ma in una nicchia starà senz’altro scomodo. Don Carlo Gnocchi non era un santino, semmai, alla sua maniera, sul lato della carità, uno dei protagonisti del miracolo italiano. Solare, ottimista, gran lavoratore, con quella positività tutta lombarda che sin dai tempi dell’Illuminismo intreccia terra e cielo e coniuga gli ideali dell’anima con i bisogni del corpo. La storia di don Carlo è dunque quella di un prete coraggioso, ardimentoso, quasi temerario che scopre di avere addosso una vocazione particolare, quella per i mutilatini, e scommette tutto su quell’intuizione. Sono paradossalmente gli anni della guerra quelli in cui matura l’idea di occuparsi degli ultimi fra gli ultimi, le

L'intervista al nostro amico Riro Maniscalco sul suo ultimo libro!

Papa Benedetto - Il grande equivoco

Pubblichiamo questo interessante articolo di Mons. Massimo Camisasca, Superiore Generale dei Missionari di San Carlo Borromeo. Aiuta molto a comprendere la vera prospettiva con cui guardare ed ascoltare ciò che sta dicendo e facendo il Santo Padre. di mons. Massimo Camisasca da IlSussidiario.net di lunedì 7 settembre 2009 Il Papa ha ricominciato a parlare, durante le udienze, della Storia della Chiesa attraverso il racconto dei suoi santi e maestri più significativi. Mercoledì scorso si è soffermato sulla figura di Sant’Oddone, secondo abate di Cluny. Desidero offrire ai lettori de IlSussidiario.net alcune riflessioni non sul contenuto, ma sul metodo di queste lezioni. La preoccupazione del Papa mi sembra essere quella di lasciar trasparire la dimensione storica della verità. Mostrandoci come essa nasca e si affermi dentro alla storia degli uomini, egli ci fa aderire al suo contenuto in un modo più convincente di qualsiasi argomentazione astratta. Non è un caso che il protagonista

Papa Benedetto - La lezione di san Bonaventura: «Fede amica dell’intelligenza»

E' singolare e molto bello che Avvenire usi come titolo per descrivere l'intervento di Benedetto XVI a Bagnoregio parte del titolo della nostra festa di Pier Giorgio Frassati dello scorso anno... Da Avvenire GIANNI CARDINALE Il giovane Joseph Ratzinger nei lontani anni Cinquanta studiò la teologia di san Bonaventura per la tesi che, seppure in modo sofferto, nel 1957 gli avrebbe spalancato le porte di una importante carriera accademica. Domenica pomeriggio il professore diventato Papa ha visitato il paese natio di quel dottore della Chie sa che fu oggetto dei suoi interessi scientifici. E Bagnoregio si è mostrata grata e riconoscente per quella che sembra essere la prima visita di un successore di Pietro in questo borgo dell’alto Lazio. Ma prima di recarsi a Bagnoregio Be­nedetto XVI ha terminato la parte viterbese del la sua visita pastorale con la visita al Santuario della Madonna della Quercia, alle porte del ca poluogo, per venerare la sacra immagine di quel­la che è la pat

Udienza generale di Papa Benedetto XVI del 2 Settembre 2009

Cari fratelli e sorelle, Dopo una lunga pausa, vorrei riprendere la presentazione dei grandi Scrittori della Chiesa di Oriente e di Occidente del tempo medioevale, perché, come in uno specchio, nelle loro vite e nei loro scritti vediamo che cosa vuol dire essere cristiani. Oggi vi propongo la figura luminosa di sant’Oddone, abate di Cluny: essa si colloca in quel medioevo monastico che vide il sorprendente diffondersi in Europa della vita e della spiritualità ispirate alla Regola di san Benedetto. Vi fu in quei secoli un prodigioso sorgere e moltiplicarsi di chiostri che, ramificandosi nel continente, vi diffusero largamente lo spirito e la sensibilità cristiana. Sant’Oddone ci riconduce, in particolare, ad un monastero, Cluny, che nel medioevo fu tra i più illustri e celebrati ed ancora oggi rivela attraverso le sue maestose rovine i segni di un passato glorioso per l’intensa dedizione all’ascesi, allo studio e, in special modo, al culto divino, avvolto di decoro e di bellezza. Di Clu